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Pugno in faccia al direttore del supermercato, denunciato 41 enne a Verbania

Sferra un pugno al direttore di un supermercato a Intra, poi urla e inveisce contro i poliziotti. Un uomo di 41 anni, residente a Verbania, con precedenti di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. L’uomo, ieri, domenica 15 gennaio, dopo aver dato in escandescenza nel supermercato, in evidente stato di ebbrezza, si è diretto a piedi verso la centralissima piazza Ranzoni. Lì è stato intercettato da una pattuglia della Questura. Si è rifiutato di comunicare i propri dati ai poliziotti e poi ha iniziato a inveire contro di loro con fare minaccioso. È stato quindi portato in ufficio, dove è stato identificato e denunciato. Nei suoi confronti è scattata anche la sanzione per ubriachezza molesta.

La polizia di Frontiera di Domodossola ha arrestato a bordo di un Eurocity proveniente da Basilea e diretto a Milano un italiano, 30enne, residente a Novara. Il suo atteggiamento sospetto ha spinto gli agenti ad approfondire il controllo. E’ emerso che su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per furti aggravati a Novara e provincia. Ai poliziotti ha detto di essere andato ad Amsterdam per passare qualche giorno di vacanza con un amico. Ora è in carcere a Verbania.

Sempre durante un controllo alla stazione di Domodossola, gli agenti sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un capotreno per la presenza a bordo di persone che disturbavano gli altri viaggiatori. Con non poche difficoltà sono stati fatti scendere e identificati, si trattava di un senegalese e di un italiano residenti a Padova: visto che erano entrambi sotto l’effetto di alcol, sono stati entrambi sanzionati per ubriachezza molesta.

Infine, la scorsa notte, durante un controllo di una persona sospetta dentro l’atrio della stazione di Domodossola, sono stati trovati 2 grammi di hashish. Si trattava di un pakistano, che è stato sanzionato per il possesso di stupefacenti per uso personale.

Finanziamento ministeriale per il recupero dell’ottocentesca darsena di Lesa

Con provvedimento del 9 gennaio 2023 è stata comunicata dal Ministero della Cultura Segretariato Regionale del Piemonte, l’inserimento nella programmazione per l’annualità 2022-2024 del consolidamento e restauro conservativo dell’ex Darsena di Villa Sourur nel Parco Dei Glicini, sul lungolago di Lesa, di proprietà del Comune, per un importo di 500.000 euro. La programmazione è stata approvata con Decreto Ministeriale del 18 luglio 2022. Il segretariato ha inoltre individuato l’architetto Sara Lyla Mantica quale responsabile del procedimento per i lavori, che hanno una previsione di completamento nel 2024.

Afferma il sindaco Luca Bona:<Esprimiamo grandissima soddisfazione per il finanziamento del recupero di questo importantissimo patrimonio culturale della nostra comunità. Con la Sovrintendenza costruiremo il progetto più consono alla valorizzazione del luogo, ipotizzando un punto di incontro e cultura, utilizzando il grande terrazzo sul lago e la parte coperta, inserendolo nel contesto del Parco Dei Glicini che andremo a recuperare e sul quale stiamo predisponendo le idee progettuali che si integrino con il percorso pedonale tra Lesa e Belgirate, completato nel 2022. Un luogo che valorizzerà in modo decisivo Lesa come centro culturale ed esperienziale di qualità.

Un grazie riconoscente al Ministero della Cultura, al Segretariato Piemontese, alla Soprintendente dottoressa Palazzo, all’architetto Mantica e all’Ufficio Tecnico dell’Unione Collinare del Vergante, a cominciare dal responsabile Renato Melone, e a tutti coloro che hanno contribuito alle stesure delle idee e delle ipotesi progettuali>. Una volta terminati i lavori di riqualificazione si completerà il recupero di uno degli angoli più caratteristici del lungolago di Lesa, ora unito dalla passerella con quello di Belgirate. Infatti i due centri, divisi amministrativamente dal 1949, dallo scorso anno sono uniti da una passerella pedonale che non costringe le persone a transitare sulla carreggiata della statale 33 del Sempione.

La Cabinovia San Domenico – Ciamporino si farà. Consiglio di Stato respinge il ricorso del privato

La cabinovia da otto posti che metterà in collegamento San Domenico all’alpe Ciamporino si farà. La certezza è arrivata dopo che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da un privato cittadino. Lungaggini burocratiche legate al tema degli espropri dei terreni sui quali dovrà passare il nuovo impianto. Sul tema si era espresso in passato anche il Tar. La nuova sentenza è arrivata sul finire del 2022. In questi primi giorni dell’anno la notizia è diventata ufficiale. A commentarla positivamente è Andrea Malagoni della società San Domenico Ski : “Si chiude – dice – una vicenda lunga. Ma eravamo certi che la conclusione non potesse essere che questa. Il progetto ha passato positivamente tutto l’iter autorizzativo” .

Evade due volte dai domiciliari, ventiduenne pregiudicato di Vogogna finisce in carcere

Per due volte era evaso dagli arresti domiciliari: ora si sono aperte le porte del carcere per un ventiduenne pregiudicato di origini nordafricane residente a Vogogna. I Carabinieri della Stazione di Premosello Chiovenda hanno eseguito l’ordine di carcerazione, in aggravamento della misura cautelare cui era sottoposto.

Il giovane era stato arrestato la scorsa estate per estorsione. I militari di Premosello avevano accertato che avesse indotto con minacce un ventenne del posto ad acquistarli uno smartphone del valore di 1300 euro. I militari gli avevano anche trovato il telefono a casa in seguito a una perquisizione. A dicembre era stato sorpreso per ben due volte fuori casa nonostante si trovasse ai domiciliari.

 

Mottarone, tribunale Riesame: 1 anno di sospensione delle rispettive attività per Nerini e Perocchio

Divieto di esercitare per un anno l’impresa nel settore del trasporto pubblico e privato per Luigi Nerini, un anno di sospensione dall’albo e divieto di svolgere la professione di ingegnere per Enrico Perocchio. Queste le misure cautelari decise dai giudici del Riesame di Torino dopo il rinvio della Corte di Cassazione nei confronti del gestore e del direttore di esercizio della funivia del Mottarone.

Le motivazioni con cui i giudici del collegio torinese, presieduto da Loretta Bianco, spiegano il provvedimento sono lunghe e articolate. E contengono anche duri giudizi: “Siamo in presenza di comportamenti assolutamente gravi, perpetrati con modalità specifiche e reiterate, atti a mettere in pericolo l’incolumità pubblica che, anzi, hanno determinato un disastro che ha cagionato la tragica perdita di vite umane”. Il collegio ravvisa il rischio di reiterazione del reato anche in contesti analoghi “che presentano uguaglianza di natura in relazione al bene tutelato”.E parlano di “una gestione alquanto disinvolta, né limitata a un episodio né ad un unico incombente.”

Riguardo alla posizione di di Luigi Nerini i giudici scrivono: “considerato che conosceva le condotte del capo servizio, proprio dipendente, che non rispettava (neppure) il regolamento di esercizio apponendo i ceppi durante le corse ordinarie, nonché del direttore d’esercizio, gravemente e reiteratamente inadempiente ai propri doveri, ciononostante non ha sanzionato l’uno né si è attivato per la revoca dell’altro, come potrebbe essere considerato estraneo alle responsabilità in contestazione?”
Nelle motivazioni i giudici definiscono Perocchio “una figura singolare” che “concentra su di sé posizioni e ruoli in potenziale conflitto di interessi quale negazione degli scopi specifici dettati dalla normativa di settore”. Il Riesame accoglie la tesi della Procura, secondo la quale, dopo le segnalazioni di problemi all’impianto che Tadini aveva riscontrato, tanto da decidere di lasciare i forchettoni inseriti, Nerini e Perocchio non fermarono l’impianto per approfondire i controlli e verificare eventuali anomalie.
Ora i difensori dei due indagati potranno ricorrere nuovamente in Cassazione.

Si è giunti a questa decisione del Riesame dopo un lungo iter, iniziato con le misure cautelari di custodia in carcere disposte dalla procuratrice Olimpia Bossi a due giorni dalla tragedia del 23 maggio 2021, nella quale morirono 14 persone, nei confronti dei tre indagati, Nerini, Tadini e Peorcchio. Il gip Donatella Banci Buonamici, non convalidò i fermi e rimise in libertà Nerini e Perocchio, mandando Tadini ai domiciliari. La Procura presentò ricorso contro il provvedimento del Gip per Nerini e Perocchio, accolto dal Riesame che stabilì i domiciliari per entrambi. La Cassazione annullò il provvedimento con rinvio.

Carburanti, nel Vco no irregolarità. La categoria proclama due giorni di sciopero, 25 e 26 gennaio

Distributori di benzina: nel Vco non ci sono state irregolarità. Si sono svolti anche nella nostra provincia, come nel resto d’Italia, i controlli della Guardia di Finanza ai distributori di carburante. Secondo quanto appreso, sono stati già effettuati nei giorni scorsi. Ed è tutto regolare, sul nostro territorio. Le Fiamme Gialle hanno riscontrato l’aderenza dei distributori alla riapplicazione dell’accisa prevista senza scostamenti oltre il libero mercato”.

I prezzi sul territorio sono nella media nazionale.

Intanto è notizia di oggi la decisione dei gestori di Faib e Fegica Figisc di proclamare due giorni di sciopero, il 25 e 26 gennaio, con presidio sotto Montecitorio. “Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati – si legge nella nota congiunta –. E’ stata avviata contro la Categoria una campagna mediatica vergognosa. Per porre fine a questa “ondata di fango” contro una Categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le Associazioni dei Gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio” scrivono i rappresentanti della categoria, che si dicono pronti a dare risposte a quello che definiscono un imbroglio.

A differenza di quanto riportato dai media nazionali riguardo i “frontalieri della benzina” a San Marino, lo stesso fenomeno non si è verificato con la Svizzera, dove i prezzi del carburante sono in linea con quelli della nostra provincia.

Ieri nel locarnese, il costo della benzina era 1,740 franchi al litro e il gasolio 2,050 franchi al litro.

Controlli dei Carabinieri nel weekend: tredici denunciati, nove per guida in stato di ebbrezza

Nove denunciati per guida in stato di ebbrezza in un weekend. È il risultato dei controlli messi in atto dai carabinieri del Comando Provinciale di Verbania in particolare in orario serale e notturno, per tutelare la sicurezza stradale. Particolare attenzione inoltre è stata rivolta ai luoghi di ritrovo, come locali notturni e pub. I tassi alcolemici registrati erano tutti medio alti. Per i conducenti, oltre alla denuncia è scattato anche il ritiro della patente di guida, mentre due sono state le auto sequestrate perché il tasso alcolemico era di 1,5 grammi per litro.

Due giovani invece sono stati denunciati per porto abusivo di oggetti atti ad offendere, poiché erano entrambi in possesso di un coltello con lama oltre i 20 centimetri, del quale non sapevano dare una plausibile giustificazione, mentre un altro giovane è stato denunciato per l’inosservanza al provvedimento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza di non frequentare locali. Era nei pressi di un bar di Casale Corte Cerro.

Infine, nella serata di sabato i carabinieri sono intervenuti in un locale di Bée, dove un avventore in evidente stato di ebrezza stava infastidendo gli altri clienti. Giunti sul posto l’uomo, un 43enne cittadino italiano di origini straniere, ha opposto resistenza ai militari intervenuti per sottrarsi alla sua identificazione. Dopo essere stato accompagnato in caserma, è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale.

Veneto Banca, le associazioni dei risparmiatori scrivono al Ministro Giorgetti

E’ ora che la politica onori le promesse”. Le associazioni dei risparmiatori di Veneto Banca hanno scritto una lettera al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgietti, alla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al vice presidente Matteo Salvini e a tutti i parlamentari. Richiamando il precedente appello del 14 novembre, le associazioni, già componenti della Cabina di regia istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze per l’elaborazione della legge in materia di indennizzi ai risparmiatori, chiedono la convocazione urgente dell tavolo tecnico, in precedenza istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze, per affrontare la questione del fondo di indennizzo dei risparmiatori. Non tutti, infatti, hanno ancora potuto accedervi.

Il Fondo indennizzo risparmiatori (F.I.R.), era stato istituito con una legge per i risparmiatori che avevano subito un pregiudizio ingiusto da parte di banche e controllate con sede legale in Italia, poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16-11-2015 e prima del 01-01-2018. Tale fondo, gestito da C.O.N.S.A.P. S.p.a., interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze, aveva una dotazione iniziale di 525 milioni/euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, per un totale di 1.575 milioni/euro.

Allo scorso 14 novembre, tuttavia, risulterebbe che non tutti i risparmiatori che hanno inviato domanda di accesso al F.I.R. abbiano effettivamente ottenuto l’indennizzo, fissato in una somma pari al 30% della somma spesa per l’acquisto delle azioni – e al 95% per le obbligazioni subordinate – emesse dalle banche, poi andate in liquidazione, fino ad un massimo di 100.000 euro. Infatti, delle 144.245 domande di accesso al F.I.R., al 14 novembre circa 4.000 risultavano, ad oggi, ancora in fase di istruttoria. Oltre a ciò, risultava che la somma stanziata e pari a 1.575 milioni/euro sia stata utilizzata solo in parte, residuando, la somma di circa 500 milioni/euro.

Per questo le associazioni dei risparmiatori chiedevano che il Governo intervenisse presso Consap per velocizzare l’iter delle domande di accesso al Fir e di intervenire anche in via legislativa per risolvere la situazione dei risparmiatori le cui domande non sono state accettate.

Domodossola, insediamento Consulte di Quartiere. Prossimo passo : elezione di presidenti e segretari

A Domodossola si sono ufficialmente insediate le Consulte di Quartiere. Succede a meno di un mese dalle elezioni che hanno portato al rinnovo dei consiglieri di tre delle cinque consulte previste dal regolamento comunale. I quartieri di Vagna e Badulerio non sono riusciti questa volta a comporre una lista.
Il regolamento impone almeno cinque candidati. In entrambe i casi il numero minimo non è stato raggiunto.

“Per il futuro occorrerà anche riflettere su questo dato e soprattutto sulla scarsa affluenza alle urne registrata lo scorso 18 dicembre” ha esordito il sindaco salutando i nei consiglieri.
E’ successo mercoledì nel tardo pomeriggio l’aula storica della Resistenza. Qui si sono ritrovati l’amministrazione comunale e le Consulte per la tradizionale seduta di insediamento. Come da copione è stato il sindaco, Lucio Pizzi, ad accogliere i rappresentanti delle Consulte. E sarà sempre il primo cittadino, per altro titolare della delega al decentramento, ad essere interlocutore dei presidenti degli organismi di rappresentanza.

Al segretario della Consulta spetterà invece il compito di verbalizzare i lavori delle sedute. Tutti i consiglieri, ciascuno per la propria area di appartenenza, dovrà fungere da collettore delle istanze che arriveranno dai territori domesi più periferici.
Prossimo step : l’elezione dei presidenti e dei segretari.

Il Piano Strategico “Avvicinare le Montagne” è stato ritirato dopo le proteste degli ambientalisti

Il Piano Strategico “Avvicinare le Montagne” è stato ritirato. Prevedeva la realizzazione di circa 50 interventi ( nuovi impianti a fune, piste da sci, cannoni per la neve artificiale, percorsi per MTB ) da sviluppare a cavallo tra le valli Divedro e Antigorio. Il piano era proposto dalla Provincia del Vco con l’ok dei comuni di Varzo, Trasquera, Crodo e Baceno con il concorso della società San Domenico Ski.

Contro il progetto invece si sono battute le associazioni ambientaliste come il “Comitato tutela Devero”. Sono state raccolte più di 100mila firme on line. La petizione sta ancora andando avanti, si contesta che il progetto si sarebbe sviluppato all’interno di un sito Natura 2000 protetto dall’Unione Europea . Il piano si sarebbe stoppato all’atto della valutazione ambientale strategica.

Gli ambientalisti temono si sia di fronte ad un cambio di strategia da parte dei proponenti. Intanto sentiamo la San Domenico Ski parla degli ultimi sviluppi come di “Un’evoluzione naturale” del progetto, “I comuni hanno ritenuto opportuno fermarsi per raccogliere le idee” dopo le numerose osservazioni presentate, ha spiegato Andrea Malagoni. “Noi massima disponibilità per entusiasmo e per la progettazione che un grande lavoro di questo tipo richiede”.