Non doversi procedere per prescrizione e revoca delle confische. Così si è concluso il processo d’Appello per Tubor oggi a Torino.

L’udienza è stata fissata davanti alla prima sezione penale della Corte a poco meno di dieci anni dalla sentenza di primo grado del Tribunale di Verbania, arrivata il 22 luglio del 2013 dopo 83 udienze e più di 150 testimoni ascoltati.

Il caso era esploso nel 2007, con l’arresto da parte della Guardia di Finanza dei legali rappresentanti e di dirigenti della Tubor Radiatori Spa. Le accuse erano a vario titolo di concorso in corruzione, associazione a delinquere finalizzata a illeciti fiscali e abuso d’ufficio. Secondo la Procura di Verbania, gli imputati avevano dato vita a un’organizzazione che aveva elaborato un sistema per riuscire a evadere le imposte con inesistenti e ingenti crediti Iva, con compensazioni e rimborsi. In primo grado erano stati condannati sedici dei diciassette imputati, con pene da 8 mesi a 8 anni, con un’assoluzione e tre non luogo a procedere nei confronti dei fallimenti delle aziende Tubor, Fondernova e Tracal.

Tra gli imputati condannati anche un ex funzionario dell’Agenzia delle Entrate, difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli. A presentare appello contro la sentenza di primo grado erano stati il pubblico ministero e gli avvocati difensori dei condannati. I tempi sono stati però elefantiaci e già in primo grado erano stati dichiarati prescritti tutti i reati fino al 2005.

E’ stato ritrovato senza vita intorno alle 15 di oggi nella cava di fronte a Grancasa sul rettilineo tra Verbania Fondotoce e Gravellona il corpo di Maurizio Gioviale, l’uomo era disperso da domenica al Montorfano. Gioviale, 54 anni, originario di Salerno, viveva e lavorava a Verbania: era ufficiale giudiziario presso il Tribunale.

Le ricerche erano scattate martedì sera, l’allarme era stato dato dai colleghi del disperso che per due giorni non si era presentato al lavoro. Erano partite dalla zona di Pratomichelaccio, tra Gravellona Toce e Mergozzo, dove era stata trovata l’auto di Gioviale. Nella stessa zona era stato allestito il campo base delle ricerche. L’uomo domenica era partito per un’escursione al Montorfano, doveva rientrare dal sentiero azzurro.

Impegnati nelle ricerche Squadre il Soccorso Alpino X Delegazione Val d’Ossola, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Protezione Civile e diversi volontari, amici del disperso che hanno voluto battere i sentieri lungo i diversi versanti del Montorfano.

Sorvoli dall’alto con elicotteri di Polizia , Guardia di Finanza e Vigili del fuoco. Fino al tragico epilogo di oggi pomeriggio. Sul posto dopo il ritrovamento si è recata anche la procuratrice Olimpia Bossi. Da Salerno arrivati i familiari.