Start Blog Seite 729

Estorce denaro alla madre per comprarsi la droga, arrestato dalla Squadra Mobile

Aveva estorto denaro alla madre per comprarsi la droga, ora è in carcere un ventinovenne di Verbania. Lo hanno arrestato gli agenti della Squadra Mobile. Il giovane era stato condannato a due anni e 4 mesi. Nel 2019 per procurarsi denaro non aveva esitato a minacciare la propria famiglia con un’arma giocattolo.
Dopo la condanna era stato ammesso al beneficio della misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali, con un percorso rieducativo stabilito dal Tribunale. Il ventinovenne però non ha rispettato gli obblighi e le regole, ha interrotto il percorso di riabilitazione, e ha continuato ad assumere stupefacenti, senza trovarsi un lavoro e continuando a frequentare spacciatori.
Per questo motivo il beneficio gli è stato revocato ed è stato quindi accompagnato in carcere a Verbania a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il Questore del Vco Luigi Nappi ha invece chiesto la misura della sorveglianza speciale nei confronti di un trentanovenne milanese, da anni residente a Verbania. L’uomo, di indole violenta, assuntore di alcolici, più volte si è reso protagonista di violenza ai danni della compagna, arrivando addirittura una volta a sfondare con un piccone la porta dell’appartamento nel quale la donna si era barricata. Dopo un periodo di calma apparente, la scorsa estate ha di nuovo aggredito la donna prendendola per i capelli. Ora per due anni non potrà frequentare locali pubblici tra le 18 e le 21, non potrà uscire la sera e la notte e dovrà mantenere un chilometro di distanza dalla donna, anche in caso di incontri casuali. Dovrà anche sottoporsi a un percorso trattamentale per comprendere la gravità delle sue azioni.

In Prefettura a Verbania Medaglia d’onore all’ alpino Mario Bussoni di Bognanco, data al nipote

La consegna stamattina al nipote Davide Cottini Busoni, sacerdote rossiniano, in occasione della cerimonia organizzata presso la Prefettura a Verbania. La mattinata si è aperta con l’Inno di Mameli, poi momenti musicali e gli interventi delle autorità e dei giovani.

27 gennaio, a Vogogna il cancello di Auschwitz. Ricordo dei deportati e letture in tutta la giornata

La riproduzione del cancello di Auschwitz – un simbolo forte – davanti al monumento ai caduti in piazza. Messaggi appesi, tanti lumini accesi.

Vogogna ha commemorato la Giornata della memoria con due giorni di iniziative organizzate dalla Parrocchia Sacro Cuore di Gesù col patrocinio del Comune. Una celebrazione che si ripete da tempo, quest’anno forse resa ancora più visibile.

Ieri la processione dalla chiesa parrocchiale, i partecipanti sono stati invitati a portare un cero che è stato posato al monumento abbinato al nome di un deportato. Persone internate, storie di tanti uomini e donne e di sofferenze custodite in una vecchia valigia. Nomi uno accanto all’altro, illuminati dai ceri, contro l’oblio. Alla processione hanno partecipato genitori, nonni, ragazzi.

Oggi durante tutta la giornata la lettura del libro “Il grande diario. Giovannino cronista del lager” di Giovanni Guareschi. Ancora l’accensione dei ceri che sono andati ad aggiungersi a quelli del giorno precedente. E poi tanti pensieri che sono stati appesi al cancello, per essere letti da tutti, per invitare a riflettere; gli stessi verranno poi raccolti e consegnati alla messa di domenica.

Accanto la divisa a strisce con la stella di David, il filo spinato del lager, le scarpette rosse numero ventiquattro, un numero che resterà per l’eternità perché quel piedino non crescerà più, scarpe quasi nuove, “perchè i piedini dei bambini morti non consumano le suole” recita la poesia di Joyce Lussu.

Alla giornata odierna hanno preso parte la cittadinanza e i ragazzi delle scuole vogognesi arrivati con i loro insegnati con i quali avevano preparato riflessioni sulla Giornata della Memoria.

Il parroco don Nicola Salsa spiega il significato delle iniziative: <Non una commemorazione “che bisogna fare” ma una giornata che è occasione per sensibilizzare e sensibilizzarsi su un tema che non riguarda il passato con il male sempre presente nel mondo. Nel nostro oggi non dobbiamo abbassare la guardia – ha aggiunto don Nicola – , non dobbiamo fare l’errore di pensare che non ci riguardi, che il dolore altrui, anche lontano, non ci tocchi>.

Arona, Guardia di Finanza: sequestri per oltre 800 mila euro. Coinvolti padre e figlio

Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno eseguito sequestri per oltre 800 mila euro nei confronti di padre e figlio di Arona, impegnati nel settore del commercio nel territorio circostante. Persone molto conosciute, rei dei aver evaso tributi per la stessa cifra. Per la precisione per un ammontare complessivo di 814.665,13 euro. Di questi oltre 500 mila euro il padre e poco meno di 300 mila il figlio. Gli uomini della Guardia di Finanza sono arrivati a loro a seguito della concreta percezione di evasione fiscale dopo poco meno di un anno di indagini. Il sequestro, che è seguito all’esito di un’articolata indagine in materia di reati tributari, è consistito in conti correnti bancari, auto, preziosi e oggetti di valore. I ripetuti controlli rilevavano la sistematica volontà da parte degli indagati di “spogliarsi” dei propri beni mediante, tra l’altro: la stipula di due contratti di affitto d’azienda, a favore della moglie di uno dei due, a canoni irrisori i cui corrispettivi pattuiti per l’acquisizione definitiva degli asset aziendali risultavano sproporzionati rispetto al valore reale. I finanzieri hanno accertato una fittizia separazione coniugale con la quale l’indagato “liquidava” la moglie con il trasferimento di quote societarie allo stesso precedentemente intestate, la cessione di beni immobili sperperati in beni di lusso, come l’acquisto di una dozzina di “Rolex” e bracciali di pregio. Alla luce del quadro probatorio emerso dalle indagini condotte, il Giudice per le Indagini Preliminari – ritenuti sussistenti i requisiti oggettivi per l’applicazione di misure cautelari reali e, nondimeno, accertato il fondato pericolo di perdere le garanzie per le pretese erariali – emetteva apposito decreto di sequestro preventivo da eseguirsi immediatamente nei confronti degli indagati. I due denunciati alla procura della Repubblica di Verbania, non risultano avere precedenti specifici, sono comunque a piede libero. L’azione svolta mediante il sequestro di patrimoni illeciti assume un valore “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze indebitamente accumulate derivanti da evasione fiscale.

Pallanzeno:lite in famiglia, 64nne in prognosi riservata al San Biagio

I Carabinieri della Compagnia di Domodossola sono intervenuti nella notte appena trascorsa, poco dopo la mezzanotte, in Pallanzeno, dove a seguito di una violenta lite tra padre e figlio il primo è rimasto gravemente ferito. La chiamata ai carabinieri di Domodossola è giunta dal 118 che a sua volta era stato chiamato da una donna dopo che il padre del suo compagno era rimasto gravemente ferito a seguito di una violenta lite. All’arrivo su una piazzetta, che fa da corte ad una serie di abitazioni in Pallanzeno, i carabinieri hanno identificato la donna ed il compagno 28 enne residente nel cusio, mentre il ferito, 64 enne padre di quest’ultimo, era stato appena trasportato d’urgenza presso l’ospedale di Domodossola in gravi condizioni poiché ferito al collo con un coltello.
Dalla prima ricostruzione fatta dai carabinieri che hanno eseguito i rilievi tecnici e raccolto le dichiarazioni della donna, al momento unica testimone dei fatti, la lite tra padre e figlio sarebbe iniziata in casa del padre per futili motivi e probabilmente anche per l’eccessivo consumo di alcolici, dopo che tutti avevano trascorso una serata insieme. Poi mentre la coppia stava per andarsene e tornare presso la loro abitazione nell’alto cusio, il padre del giovane lo ha seguito con un grosso coltello da cucina cercando di colpirlo. Ne è nata così una colluttazione in cui il giovane ha cercato di disarmare il padre che, caduto a terra con il coltello in mano, si sarebbe ferito al collo nel prosieguo della colluttazione perdendo molto sangue.
Trasportato dai sanitari, allertati dalla coppia che gli ha prestato i primi soccorsi, il ferito è stato ricoverato presso l’ospedale di Domodossola, dove nella notte ha subito un intervento chirurgico per stabilizzare la ferita e tuttora è ricoverato in prognosi riservata. I carabinieri al termine degli accertamenti hanno denunciato il giovane, che ha riportato anche una piccola ferita alla spalla, per lesioni gravi colpose nonché il padre per minaccia aggravata. Ulteriori approfondimenti saranno possibili appena il ferito si sarà ripreso e potrà fornire le sue dichiarazioni

Frana a Lorgino di Crevoladossola in area esterna alla cava della Tosco Marmi. Danni ai mezzi

Una frana di dimensioni importanti si è abbattuta nella serata di giovedì sulla cava di marmo di Crevoladossola in località Lorgino. Una parte è finita anche sulla sottostante strada provinciale provocandone la chiusura. E’ successo tra le 23 e la mezzanotte nell’area sud ovest, zona esterna rispetto all’attività estrattiva. Ingenti i danni subiti dalla società Tosco Marmi, distrutti anche alcuni escavatori. Il caso ha voluto che la frana si verificasse in orario notturno. Questo ha scongiurato il coinvolgimento di persone.

Pericolo evitato anche lungo la provinciale. La caduta di massi e terriccio avrebbe potuto causare danni agli automobilisti di passaggio. Basti pensare che uno dei massi caduti sulla carreggiata ha un peso stimato di circa 20 tonnellate mentre una stima approssimata del fronte franato parla di più di 1000 metri cubi di montagna che ha ceduto. Per tutta la giornata si sono susseguiti sopralluoghi da parte dei geologi e di agenti della Polizia mineraria della Regione Piemonte. Saranno gli accertamenti in corso a stabilire l’origine della frana.

“Alla luce di quanto accaduto – recita il comunicato diffuso in giornata dalla Tosco Marmi – abbiamo deciso autonomamente di sospendere l’attività estrattiva per la giornata odierna per consentire le ispezioni e la messa in sicurezza agli organi preposti “.

Scattato l’allarme il settore viabilità della Provincia del Vco ha emesso ordinanza con cui vieta il transito lungo la provinciale che collega Crevoladossola a Varzo. “Fortunatamente la galleria di Montecrevola non è stata anche chiusa per lavori e questo ci consente di deviare tutto il traffico diretto a nord lungo quella direttrice” il commento del sindaco di Crevola, Giorgio Ferroni che ha aggiunto : “Come comune abbiamo vietato il transito lungo l’asse viario interno che collega le frazioni di Lorgino e Pinone. Ai curiosi che in queste ore si sono portati sulle alture della cava chiedo di evitare questi appostamenti”.

Nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti organici, Cuzzago dice no. Infuocata assemblea

Infuocata assemblea ieri sera a Premosello Chiovenda dove i vertici di Conser Vco e Consorzio Rifiuti con l’amministrazione comunale hanno incontrato la cittadinanza per illustrare il progetto che vuole la nascita di un impianto per il trattamento della parte organica dei rifiuti e destinato a produrre biogas. I residenti di Cuzzago hanno bocciato senza appello il piano e chiedendone la realizzazione in altro luogo. Ne è nata una discussione a tratti accesa.

Ad aprire i lavori è stato il sindaco, Elio Fovanna che ha ricordato che trattasi di progetto che affonda le radici nel 2020 nato con l’ex sindaco Giuseppe Monti, confermato dal commissario prefettizio nel 2021. “Lo abbiamo ereditato dal passato. Siamo qui per vigilare. Se non avessimo proceduto con la vendita del terreno al Consorzio  saremmo andati incontro a penali” ha chiarito il primo cittadino. Nel corso della serata la parola è poi passata ai vertici di Conser e Coub, Giuseppe Grieco e Gianni Desanti. Il direttore del consorzio Vco ha illustrato i dettagli dell’impianto. Roberto Colombo ha spiegato che la tecnologia impiegata è stata già sperimentata in altri luoghi d’Italia. Con l’ausilio di slide ha illustrato il funzionamento dell’impianto e proposto un video dell’impianto in funzione nel comune di Faedo in Trentino.

Il progetto finanziato  da fondi Pnrr dal costo di 20 milioni di euro dovrà concludere il suo iter burocratico tassativamente entro il 31 dicembre 2023, pena la perdita del finanziamento. “Il progetto dovrà ora passare al vaglio dei competenti uffici provinciali. Se non ci saranno problemi noi andremo avanti “ha chiarito Desanti. I residenti di Cuzzago hanno obiettato che non si sentono tutelati dal Comune.  ” E’ mio compito tutelare la salute di tutti gli abitanti. Respingo categoricamente le accuse di chi dice diversamente” tuona oggi Fovanna.

I residenti della zona prossima al futuro impianto lamentano l’inidoneità del sito scelto per realizzare l’impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti. Lamentano la vicinanza delle abitazioni. “Non viene rispettata la distanza minima chiesta per legge. Alcune case distano appena 15 metri. Le più lontane 250 ” osservano. A preoccupare è anche la fragilità del versante montano e la vicinanza di un rio esondato in più occasioni.  A tutte queste rimostranze Desanti e Grieco hanno ribattuto : “Se in sede di valutazione ambientale saranno evidenziati problemi non sarà dato il via libera al progetto. Diversamente l’impianto si farà”.

Domodossola, celebrato il Giorno della memoria. Orazione ufficiale di Pierantonio Ragozza

Domodossola per celebrare il Giorno della Memoria si è data appuntamento presso la Fontana della pace in piazza Lager Nazisti. La deposizione della corona di alloro al monumento che ricorda le vittime della Shoah, ha dato inizio alle celebrazioni.
La commemorazione è proseguita con il saluto del sindaco. Lucio Pizzi ha preso a prestito le parole del Capo dello Stato per sottolineare l’importanza della memoria e l’esigenza dei ricordo affinché pagine di storia così dolorose non si ripetano.
Presente all’appuntamento domese anche il senatore Enrico Borghi. Il parlamentare Pd nel suo saluto alla piazza domese si è rivolto principalmente alla nutrita delegazione di studenti della classi quarte e quinte delle scuole primarie di Domodossola. Oratore ufficiale è stato lo storico Pierantonio Ragozza.

L’infinito dentro un bisogno: dallo Spazio Fragilità all’associazione We do Fab Lab

In questa puntata de L’infinito dentro un bisogno condotta da Manuela Rossi si parla di Spazio Fragilità, luogo di ascolto a Novara. Poi dell’associazione no profit We Do Fab lab, del servizio civile universale in Croce Rossa, delle iniziative per i pazienti affetti da Alzheimer e o loro familiari. L’esperto risponde sul significato dell’accettazione con beneficio di inventario in caso di donazione o eredità.

Minaccia sui social di togliersi la vita, i Carabinieri le suonano alla porta: un falso allarme

In una “storia” sui social ha detto di essere vittima di bullismo e di volersi togliere la vita, ma per fortuna era un falso allarme. I Carabinieri si sono presentati alla porta della ragazza ieri sera a Verbania. A dare l’allarme un’altra giovane, che aveva visto le esternazioni sui social e ha dato l’allarme. I militari sono riusciti in poco tempo a identificare la ragazza e a scoprire il suo indirizzo. E’ stata poi lei stessa a rassicurarli, dicendo che la storia, subito cancellata, era frutto di invenzione. Probabilmente si era trattato di un modo per attirare l’attenzione.

Sempre ieri i Carabinieri della Stazione di Domodossola hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Torino traendo in arresto, ai domiciliari, un pluri pregiudicato domese di 52 anni. Il provvedimento è dovuto a un cumulo pene per un residuo di un anno circa di reclusione per i reati di porto abusivo di armi ed evasione commessi negli anni scorsi a Domodossola. Al termine delle formalità il pregiudicato, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza e con altre pregresse condanne per reati anche gravi, commessi negli anni anche recenti, nonché altri procedimenti ancora in corso, è rimasto a casa propria.

I Carabinieri della Stazione di Omegna, invece, sempre nella giornata di ieri hanno tratto in arresto un altro pregiudicato 62 enne residente nel Cusio, su ordine di carcerazione del Tribunale di Verbania. Il provvedimento restrittivo è stato originato dalle indagini risalenti al 2019 quando lo stesso era stato arrestato in flagranza sempre dai carabinieri di Omegna per spaccio di stupefacenti. Condannato all’epoca ad oltre due anni di reclusione, parte dei quali aveva già scontato ai domiciliari, il pregiudicato è stato accompagnato presso il proprio domicilio dove dovrà scontare la pena residua di un anno e un mese nel regime di detenzione domiciliare.