Cinque torri alte venti metri, per un minore consumo di suolo, più spazi verdi e una riqualificazione dell’intera area. Questa l’idea alla base dello studio propedeutico per il “nuovo” ospedale Castelli elaborato dal Politecnico di Torino e oggetto di confronto in queste settimane tra Asl Vco e Comune di Verbania.
Un progetto per il quale l’amministrazione regionale, come conferma il consigliere Alberto Preioni, investirà 100 milioni di euro (da chiedere al Ministero), stessa cifra destinata al San Biagio, che vedrà abbattere e ricostruire progressivamente in un totale di 8 anni, in fasi diverse, l’intero ospedale, senza fermarne l’attività.
“La superficie sarà ottimizzata – spiega la direttrice generale dell’Asl Vco Chiara Serpieri -, con la funzionalizzazione degli spazi, e la separazione tra aree di degenza e aree degli ambulatori”. Un ospedale estremamente moderno e proiettato verso il futuro: “Sarà un ospedale capace di essere resiliente, sia sotto l’aspetto dell’evoluzione della tecnologia, sia perché capace di adattarsi ai cambiamenti”.
Nelle riunioni, confermano le parti, c’è stato un clima di confronto. “Il progetto sarà oggetto di un percorso di condivisione pubblica, di scambio di idee anche con gli stakeholder” aggiunge Serpieri.
Lo stesso percorso è in atto anche per il San Biagio di Domodossola.
L’amministrazione di Verbania, dopo l’ultimo incontro che si è tenuto ieri, ha convocato una conferenza stampa. Il presidente del consiglio comunale Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi ha annunciato di voler incontrare i capigruppo.
Verbania, cinque torri e spazi moderni per il nuovo ospedale Castelli. Finocchiaro convoca i capigruppo
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