In questo periodo, durante il quale si ricordano i defunti, non c’è famiglia che non si sia recata sulle tombe a depositare un fiore. C’è però chi è scomparso e una tomba non ce l’ha! E’ il caso di Carlo Negri, allora 51 anni, scomparso il 2 novembre 2003, esattamente 20 anni fa, farmacista di Arona, con attività a Craveggia, in Valle Vigezzo. Appartenente ad una nota e stimata famiglia di farmacisti, aveva collaborato con l’attività dei suoi ad Arona, poi nella farmacia di Armeno e infine a Craveggia. Non si hanno più notizie dalla sera del 2 novembre 2003, quando ha consumato una pizza all’«Antica Napoli» di via Matteotti, a due passi dall’abitazione. Poi le tracce del cellulare vanno sino a Varese. A nulla sono valsi gli appelli del figlio Marco e del fratello Pietro, a «Chi l’ha visto» del 16 e 26 febbraio 2004. Proprio dalla trasmissione si apprese che c’era una donna. Una cartomante milanese a cui il Negri si era rivolto. Conosciuta 10 anni prima, la ‘sensitiva’ era divenuta compagna di viaggi, quel che più è grave che, in cambio di pozioni e polveri magiche, si sarebbe fatta consegnare 5 miliardi di vecchie lire. Una fortuna, tanto che dovette vendere l’abitazione. Con la donna cenò a Milano il 1° novembre 2003, ma la ‘guaritrice’ si disse estranea. La denuncia ai carabinieri di Arona è stata sporta 48 ore dopo dal figlio Marco. Unico indizio la sua Fiat Stilo, trovata davanti la stazione di Varese, con una multa dei vigili per mancanza del ticket, il 6 novembre, 4 giorni dalla scomparsa. Nell’auto il sedile della guida era stato spostato avanti, come se fosse stata condotta da una persona bassa. Venne indiziato, ma mai colpevolizzato, un certo Rabolini, che si occupava di recupero crediti, che avrebbe fatto, la stessa sera, il viaggio Arona – Varese, così dalle tracce del suo cellulare. Il Rabolini venne poi condannato per un omicidio compiuto a Castelletto Ticino. Le ipotesi: il Negri sarebbe stato accompagnato alla stazione di Varese da altra persona, o l’auto portata lì per depistare. Se ne occuparono i carabinieri di Arona e Novara, coordinati dal magistrato verbanese Fabrizio Argentieri.