L’assegnazione di un appartamento ai rom continua a tenere banco nel dibattito politico omegnese. Dopo il botta e risposta tra Fratelli d’Italia ed il sindaco Daniele Berio, anche Sinistra Comune, con l’assessore Mimma Moscatiello e il consigliere Matteo Scalia interviene nel dibattito.
” Registriamo- attaccano i due- una perfetta sintonia tra il governo nazionale e l’opposizione omegnese. Perfetta sintonia con quanto accaduto nel ventennio… perché “e vennero a prendere gli zingari” è rimasto un ordine indiscusso per chi dell’odio, della discriminazione fa la sua natura politica. A Omegna abbiamo più concittadini che vivono nel degrado, nella terra, nel fango, al freddo o al caldo, senza sicurezza e senza certezze sul futuro. Noi tutti, cittadini democratici, attivi, antifascisti ricordiamo che il diritto sancito dalla Costituzione alla casa è un diritto di tutti: chiediamo di segnalarci chiunque viva nella stessa situazione dei nostri concittadini ROM. Chiediamo solidarietà verso chi non ha una casa ed è più svantaggiato, chiediamo che l’Omegna medaglia d’oro alla resistenza si indigni per le dichiarazioni fasciste di queste ore. Omegna è e sarà una città che guarda agli ultimi perché nessuno deve rimanere indietro: per questo lavoreremo ancora di più in sinergia con il CISS, Parrocchia, San Vincenzo e Casa Mantegazza che da sempre prendono a carico le fragilità-concludono Moscatiello e Scalia.
Anche Luigi Songa, presidente di Vco Tricolore, è intervenuto sul tema. “Ritengo sia molto opportuno che l’amministrazione comunale, a differenza di quelle precedenti, stia agendo per risolvere la questione. Anzitutto è bene riportare l’area attualmente occupata da campo rom all’attività sportiva coerente con la gestione del campo sportivo delle Brughiere e mi risultata che quel campo potrebbe diventare quello principale per il calcio, con il sintetico ed un vero e proprio restyling avallato da tutte le società calcistiche cittadine che si stanno incontrando per questo. Inoltre era ora di cercare una soluzione ad una permanenza voluta per ragioni ideologiche e forse mantenuta per ragioni elettorali. A patto però che la soluzione non ricada economicamente sulla comunità omegnese” conclude Songa.