Ha partecipato a due missioni NASA a bordo dello Space Shuttle. Nel 2001 è stato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale. Umberto Guidoni ospite nei giorni scorsi al Teatro Nuovo di Cannobio ha guidato il pubblico in uno straordinario viaggio nello spazio. A partire dagli astronauti che dopo una settimana di quarantena salgono a bordo dello shuttle, non senza qualche difficoltà perché, ha spiegato Guidoni, è come salire su un aereo in verticale. Il grande rombo della partenza alla volta del cielo, s’infrange il muro del suono, il distacco dei razzi di propulsione fino all’arrivo in orbita per raggiungere la stazione spaziale internazionale. Pensate l’aggancio avviene a una velocità di 28 mila chilometri orari. La stazione spaziale internazionale, ha aggiunto l’astronauta, è grande come un campo di calcio e nel tempo di una partita di calcio – 90 minuti – compie un giro completo dell’orbita terrestre.
Vista d’eccezione dalla cupola: sullo spazio e sul pianeta Terra. Forse l’attività più affascinante è quella extraveicolare, una vera arrampicata spaziale, assicurati ad un cavo e protetti da una tuta perché quando c’è il sole le temperature toccano i 100 gradi e durante la notte scendono anche a 80 gradi sotto zero.
Guidoni ha parlato del prossimo futuro delle esplorazioni spaziali: dalla nuova capsula di Space X di Elon Musk completamente automatica ad un piccolo shuttle con le ali che atterra come un aereo, ormai tutte realtà private che vengono “affittate” dalla Nasa. E poi del turismo spaziale, oggi certo per pochi fortunati che possono raggiungere con un razzo i 100 chilometri di altezza con un biglietto però dal costo altrettanto vertiginoso.
Una serata soprattutto dedicata ai ragazzi che ha visto il tutto esaurito in sala con la soddisfazione del sindaco di Cannobio Gianmaria Minazzi, dell’assessore alla cultura Marco Albertella e di tutta l’amministrazione.