Sanità. Quaretta denuncia disservizi all’ambulatorio di oncologia dell’ospedale di Omegna

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” Nessuna battaglia di campanile, semplicemente l’evidenza di una serie di problematiche e criticità che vanno affrontate e risolte”. Così il sindaco di Quarna Sopra, Augusto Quaretta, spiega le richieste fatte alla direzione generale dell’Asl sulla situazione dell’Ospedale di Omegna. Si va dal punto di primo soccorso alla casa della salute, dai laboratori oncologici al servizio di psichiatria. ” La prima richiesta, reiterata da tempo- esordisce Quaretta- è legata all’ampliamento dell’orario di apertura del punto di primo intervento h24 per decongestionare i Dea di Verbania e Domodossola, con particolare riferimento ai codici di emergenza che potrebbero essere trattati presso il PPI. Ci sono poi i problemi legati al ripristino regolare di alcune attività ambulatoriali specialistiche, a partire da quelle di carattere oncologico: attualmente l’ambulatorio di oncologia è fruibile una sola volta alla settimana, mentre prima lo era tre giorni alla settimana: prima c’era la scusa dei lavori di ristrutturazione degli spazi e dei locali, ma ora sono finiti e quindi chiediamo il ritorno alla normalità. Si sente poi l’esigenza di ampliare l’attività del reparto di medicina con conseguente aumento dei posti disponibili, il consolidamento di altre attività come cardiologia, il completamento dell’offerta della casa della salute di Omegna con la presenza di un pediatra- spiega Quaretta. Che poi evidenzia l’enorme problema di Casa Caccini. ” Risulterebbe che da diverso tempo ormai non è più garantito il servizio in maniera regolare e sistematica. Il servizio dovrebbe essere disponibile un giorno la settimana (il venerdì) e già questa precarietà è piuttosto imbarazzante, considerando che i pazienti “trattati” presso Villa Caccini sarebbero circa 350, di cui poco meno di 150 dovrebbero essere seguiti in maniera continuativa.A questo di aggiunge che negli ultimi mesi, il personale non sempre riesca neppure a garantire questo unico giorno disponibile. Ritengo sia una situazione insostenibile e frustrante per i pazienti e i loro familiari che va risolta”.

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