Sanità, Preioni: “Non chiudiamo gli ospedali, ne costruiamo due”

Condividi articolo:

“Il Vco avrà un polo medico a Verbania e un polo chirurgico a Domodossola, con il Cusio che ha ottenuto l’inserimento del Coq nella rete ospedaliera pubblica piemontese. Questa è l’unica, vera, possibilità e l’odierna delibera della giunta regionale, che di fatto boccia la vecchia opzione Ornavasso mettendo nero su bianco la procedura per arrivare alla ristrutturazione completa del Castelli e del San Biagio, è la conferma che stiamo andando nella giusta direzione. La Lega non chiude gli ospedali, ma ne ricostruisce due”.
Lo dichiara il leghista Alberto Preioni, che rimarca come “il Covid ha cambiato il mondo sconvolgendo la vita di tutti noi. In tre anni e mezzo non abbiamo perso tempo, ma abbiamo fatto i conti con gli insegnamenti arrivati dalla pandemia, realizzato gli studi con Ires e Asl e ascoltato a più riprese il territorio. Gli scenari sono cambiati: al Vco servono due strutture e le potremo avere nuove”.
“Quello proposto – spiega Preioni – è un piano articolato che dà futuro alla nostra Sanità, che dà futuro a una Sanità complessa, in una provincia a forte specificità montana, dove da Cannobio per arrivare a Domodossola in stagione ci vuole un’ora e mezza, e da Macugnaga, o Formazza, a Verbania altrettanto. Un piano che, nel frattempo, ha ricevuto l’avvallo di 36 sindaci e amministratori e di tantissimi cittadini che hanno firmato le varie petizioni e che prevede il rifacimento totale sia del San Biagio sia del Castelli, quindi due nuovi e moderni ospedali a Domodossola e Verbania, che faranno cose diverse esattamente dove sono adesso: polo chirurgico al San Biagio e polo medico al Castelli. Ciò potrà avvenire grazie a un investimento importantissimo, all’incirca di 200 milioni di euro a fondo perduto: nessuno, va sottolineato, ha mai messo a disposizione una cifra simile per la sanità Vco”.
“Viviamo in un quadro complicato dalla carenza dei medici – ricorda Preioni -, un problema a livello nazionale maggiormente sentito nel Vco per la vicinanza alla Svizzera. Lo abbiamo affrontato, tra l’altro, portando da 60 a 100 euro l’ora il corrispettivo per le prestazioni aggiuntive del personale dell’emergenza. Ci auguriamo, poi, che il Governo elimini il numero chiuso all’Università e che i medici siano meglio pagati: al riguardo a giorni presenterò una legge pro Vco e delle zone montane in generale. Il rifacimento totale dei due ospedali all’interno delle due attuali strutture – aggiunge – ci evita di occupare nuovo suolo e di non imbarcarci in autorizzazioni complicate, lasciando Castelli e San Biagio in centro città e operativi anche durante la fase dei lavori”.
Gli ospedali avranno 150 posti letto ciascuno: ci saranno servizi aggiuntivi “e in questo modo molta più gente potrà curarsi nel Vco e saremo in grado di ridurre la mobilità passiva e i costi che essa genera”.
“Coerenti con 20 anni di battaglie a tutela e per il potenziamento dei nostri ospedali – prosegue Preioni – siamo sempre stati abituati a lavorare per il territorio e per questo io non prendo lezioni da nessuno per la difesa dell’Ossola e del Vco. Grazie a noi e alla legge sui canoni idrici, per esempio, abbiamo salvato l’ente Provincia. Chi cambia idea a ogni piè sospinto sul tema Sanità, semmai, sono altri: il sindaco di Verbania che voleva chiudere il Castelli, per esempio”.
“Insieme a tutto questo c’è la delibera triennale di 2 milioni e 230mila euro con cui si è stabilizzato definitivamente il Coq di Omegna, che è un fiore all’occhiello con la partecipazione al 51 per cento dell’Asl e al 49 per cento di una grande società privata francese, la Générale del Santé, e che dà risposte all’area del Cusio. Una struttura che dopo 20 anni rientra a pieno titolo nel sistema sanitario provinciale e regionale e che avrà in più 8 posti di ‘week surgery’, perché in questa direzione sta andando la chirurgia multidisciplinare e la possibilità per gli utenti di utilizzare servizi dematerializzati. Abbiamo messo, dunque, la parola fine alle incertezze del Coq, che oggi è un modello vincente”.
Nella nota Preioni ricorda che nel febbraio 2022 “la giunta regionale ha approvato il piano per la nascita della sanità territoriale che, attraverso fondi del Pnrr e altri finanziamenti, destina oltre 13 milioni al Vco per la creazione di tre Case di comunità a Omegna, Verbania e Domodossola, di un ospedale di comunità a Gravellona Toce – 20 posti post acuzie – e di una Centrale operativa territoriale a Omegna, quest’ultima già sorta; 6,2 milioni degli oltre 13 sono per l’ammodernamento tecnologico dei due ospedali”.
Infine, con la volontà di aiutare i territori di montagna come il Vco, Preioni ricorda anche la nascita dell’Azienda Zero, una sorta di “super” Asl che coordina tutte le altre e che è nata grazie a una legge sulla quale il leghista ha apposto la prima firma, al fine di potenziare la struttura della sanità piemontese. Prevede, tra l’altro, il rafforzamento dei voli notturni e la crescita del numero di piazzole autorizzate.

Articoli correlati