Riscaldamento, Pizzi risponde alla Lega: “come sindaco rispetto il decreto ministeriale per ridurre i consumi energetici”

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“La Lega chiede un’ordinanza di proroga per l’accensione del riscaldamento, richiesta che si pone in evidente contrasto con il rispetto delle indicazioni contenute nel Decreto Ministeriale n. 383 del 6 ottobre 2022, emesso dall’attuale Governo, in cui proprio la Lega rappresenta la seconda forza politica, a causa di forti motivazioni di ordine economico ed energetico”. Il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi risponde alla richiesta della Lega di prorogare l’accensione dei termosifoni alla luce delle temperature rigide previste per i prossimi giorni.

“Il Decreto con cui si impongono limiti temporali di esercizio per gli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e riduzione delle temperature – prosegue Pizzi – prevede che, al di fuori dei periodi indicati dal Decreto stesso, le autorità comunali possano autorizzare l’accensione degli impianti termici solo in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe e con provvedimento motivato. Inoltre, anche in tale caso, sarebbe consentita una durata di accensione giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria. Le temperature previste per le prossime giornate che variano mediamente tra 12° e 19° circa, con normali riduzioni nelle ore notturne non possono evidentemente essere considerate tali da costituire “situazioni climatiche particolarmente severe” a sostegno di un provvedimento che deve essere correttamente motivato.

Il mio ruolo di Sindaco, quindi, mi impone di rispettare puntualmente le indicazioni di un decreto che guarda alla razionalizzazione delle risorse energetiche, alla limitazione dei consumi, al contenimento dei costi, all’impatto ambientale e alla crisi climatica: elementi per cui tutti noi dobbiamo impegnarci, dando il nostro contributo anche con piccoli sacrifici.
Un decreto che, considerata la situazione nazionale ed internazionale, condivido e che va rispettato con la serietà e il senso di responsabilità di chi ha il dovere di amministrare a tutti i livelli. Se invece la Lega locale non condivide le inequivocabili indicazioni contenute nel decreto, frutto anche del lavoro del suo stesso partito, può rivolgersi ai suoi rappresentanti in seno al Governo per chiederne delle modifiche. Fino ad allora chiunque agisca diversamente non coglie né lo spirito della legge né lo spirito dei tempi, purtroppo difficili, con cui dobbiamo confrontarci”.

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