Residenti della frazione di Antoliva protestano contri i nuovi dissusori. Promossa petizione

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“I dissuasori sono pericolosi”. I residenti della frazione di Antoliva hanno presentato una raccolta firme nel corso dell’ultima riunione del Consiglio di Quartiere Verbania Est. Sono stati 43 i cittadini che l’hanno sottoscritta per chiedere “la rimozione della ‘chicane’ realizzata dalla polizia municipale lungo la via”.

«Il tratto di strada genera problemi di sicurezza anche dopo la recente posa dei dissuasori, l’ultimo dei quali all’ingresso dell’abitato» si legge nel testo della petizione.
«Come Consiglio di Quartiere – dice il presidente Ettore Francioli -, che i cittadini hanno interessato fin dal suo insediamento, l’abbiamo accolto all’unanimità ed è stato protocollato e formalmente trasmesso ai destinatari, la sindaca e gli assessori a Lavori Pubblici e Viabilità.

Come rappresentanti istituzionali seguiremo l’iter della raccolta firme, sollecitando all’amministrazione una risposta». Aggiunge Francioli: «Sul tema della sicurezza, oltre al caso specifico, riteniamo sia più corretto affrontare il problema nella sua complessità, per tutto il quartiere, anche con i comuni limitrofi, in modo da trovare soluzioni condivise e davvero risolutive». Abbiamo chiesto una risposta al sindaco Silvia Marchionini: «Leggiamo con attenzione. Le modifiche della viabilità hanno bisogno di tempo per verificare l’adeguatezza.

Con la posa di dissuasori, l’allargamento della strada in prossimità della Sacra famiglia, la realizzazione di una strettoia all’imbocco della Intra Premeno, riteniamo di aver operato delle soluzioni nella direzione di maggior sicurezza per i pedoni in una strada che per continuare ad essere a doppio senso ha bisogno di veder limitata la velocità».
La prima cittadina ricorda anche l’importante progetto che riguarderà la strada, sempre in ottica di incrementare la sicurezza: «La realizzazione prevista in avvio della rotatoria su corso Italia, già finanziata con 410 mila euro, rappresenta un’opera utile che spingerà il comune a confrontarsi per le successive decisioni con i comuni confinanti».

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