Mottarone, consulente difesa Tadini: “Danno alla fune visibile da un anno prima della tragedia”

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Ci sarebbe stato almeno un anno di tempo per accorgersi che la fune era danneggiata. Lo ha spiegato in aula oggi al Tecnoparco durante l’incidente probatorio sulle cause della tragedia della funivia del Mottarone l’ingegnere Andrea Gruttadauria, professore associato di tecnologie dei dei materiali al Politecnico di Milano. E’ il consulente dell’avvocato Marcello Perillo, della difesa di Gabriele Tadini, che ha ricostruito i tempi di rottura della fune, sui quali nella perizia non vi è indicazione certa. “Secondo le mie valutazioni almeno un anno prima del cedimento si potevano vedere i primi segni. Una prima fessurazione con la sollecitazione continua si è propagata avanzando fino alla rottura finale” ha detto Gruttadauria. E ha aggiunto: “per quanto riguarda le cause della fatica che hanno portato alla prima fessurazione della fune, difficilmente riusciremo mai a stabilirle”.
Domani mattina si tornerà in aula per l’ascolto degli ultimi consulenti di parte, poi l’incidente probatorio sarà terminato.

A margine dell’udienza si parla anche di risarcimenti. Il calcolo avanzato dagli avvocati sarebbe di un totale di circa 25 milioni di euro da versare ai familiari delle vittime. L’assicurazione di Ferrovie del Mottarone Srl, Reale Mutua, ha messo già a disposizione il massimale, che è di 10 milioni di euro.
Intanto oggi davanti al gup di Pavia il nonno di Eitan, il bimbo sopravvissuto alla tragedia, ha patteggiato un anno e 8 mesi con la sospensione condizionale della pena e un risarcimento di 53 mila euro per il bambino, per il sequestro dell’11 settembre 2021. Ha patteggiato anche l’autista una pena di un anno e mezzo.

“Sono molto soddisfatto di come si sia definita la vicenda, in quanto il minore potrà proseguire il suo percorso di recupero in serenità, lontano dal clamore mediatico che la vicenda ha inevitabilmente suscitato” ha dichiarato in una nota l’avvocato Fabrizio Ventimiglia, legale di Eitan, dopo l’udienza di oggi .«Devo riconoscere come tutte le parti abbiano lavorato nella stessa direzione, anteponendo l’interesse del bambino – aggiunge l’avvocato Ventimiglia -. Il bene di Eitan non era infatti certo quello di coltivare questo processo, bensì quello di ritrovare quanto prima quell’armonia familiare che è stata bruscamente spezzata dalla tragedia del Mottarone; tragedia che è e resta del tutto inaccettabile anche alla luce di quanto sta emergendo nel corso dell’incidente probatorio a Verbania, con gravissime reiterate omissioni da parte dei soggetti che avrebbero dovuto garantire la sicurezza del trasporto pubblico. È impensabile che ai giorni nostri in Italia si debba avere paura a salire su una funivia».

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