Cerimonia il 10 marzo organizzata dalla Regione Piemonte, in occasione della quale sarà firmato il registro regionale dei gruppi storici e folcloristici piemontesi in occasione dei 600 anni del Drapò, la bandiera piemontese.
Ma non hanno ricevuto l’invito le due Milizie della Valle Anzasca, la Milizia di Calasca e quella di Bannio, rispettivamente fondate nel 1641 e 1622, tra le più antiche d’Europa.
A farlo sapere è il consigliere provinciale del Pd, nel gruppo Progetto Vco, Emanuele Vitale: “La Regione Piemonte, nella solita confusione tra campagna elettorale e attività istituzionale – scrive Vitale -, ha organizzato una cerimonia ufficiale il 10 marzo con la firma del registro regionale dei gruppi storici e folcloristici piemontesi. Ebbene… la velocità di cui ci parlava Cirio nel 2019, dopo aver perso per strada ospedali, viabilità, trasporto pubblico, turismo… perde anche le tradizioni e il valore dell’impegno centenario di generazioni e generazioni di famiglie”.
Un’ “Assenza incredibile” secondo Vitale nell’organizzazione degli inviti ufficiali. “Le Valli dell’Ossola e le loro tradizioni contano solo quando devono essere bacino elettorale, ma vengono calpestate e dimenticate” conclude Vitale, che si rivolge al consigliere regionale Alberto Preioni, al presidente della provincia Lana e al segretario di Fratelli d’Italia Davide Titoli perché facciano “sentire la voce del Vco nelle sedi opportune”.
“Siamo delusi e amareggiati” dice il nuovo direttore della milizia di Calasca Stefano Cappelli. “Si sta interessando il sindaco della questione, abbiamo scritto un’email e stiamo attendendo una risposta.
Il sindaco di Bannio Anzino Pierfranco Bonfadini assicura: “mi sto interessando per chiarire la questione, mi auguro che si tratti solo di un disguido tecnico. Il nostro è un gruppo storico tra i più antichi, in continuità, sia con le uniformi che con le armi d’epoca.”
Le Milizie di Bannio e Calasca non invitate dalla Regione alla cerimonia del 10 marzo per i gruppi storici
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