L’Asl a Marchionini: “senza le esternalizzazioni dolorose presidi non potrebbero sopravvivere”.

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Dopo il duro attacco di ieri, è arrivata la replica dell’Asl Vco alle parole del sindaco Silvia Marchionini. “È con grande dispiacere e perplessità che ascoltiamo le parole sul nostro conto del Sindaco di Verbania e riteniamo doveroso fare alcune precisazioni” si legge nella lettera. Sul tema dei gettonisti, l’azienda replica: “Anzitutto si rileva che i dati esposti, di rilevanza del numero delle esternalizzazioni delle attività mediche effettuate in questo momento storico presso i presidi ospedalieri della nostra Azienda Sanitaria sono assolutamente in linea con la situazione nazionale che emerge dalle pagine degli organi di informazione, non ultima la serata di ieri sera, con pesantissimi servizi giornalistici relativi a tutte le Regioni italiane. Per una volta il Vco non si discosta dalle statistiche degli altri territori, se non per talune performance perfino (e incredibilmente?) migliori di altre”.

E ancora: “La Signora Sindaca dimostra di conoscere bene queste questioni, che come pure sa sono anche ragione del fatto che non si è (ancora) potuto utilizzare quanto realizzato nel Dea di Verbania con i fondi Covid. Le visite che Ella ha effettuato con la guida del nostro Responsabile dovrebbero avere chiarito questi aspetti. Sfuggono alla nostra comprensione invece i motivi per cui si sia ignorato il riscontro che è stato dato con le forme più rituali ed appropriate ad un invito (meglio si dovrebbe parlare di convocazione) per una data, un luogo e un ordine del giorno decisi unilateralmente senza alcuna concertazione, come si dovrebbe tra Organi Istituzionali e Amministrazioni Pubbliche tra le quale non incorre alcun vincolo di subalternità. “Invito” che come comunicato comunque contrastava con altro impegno istituzionale pregresso e di rilevanza istituzionale. Abbiamo già espresso la nostra disponibilità ad un incontro in modi e tempi da concordare, tenuto conto degli impegni di gestione che gravano su ciascun rappresentante delle Istituzioni”.

Prosegue la replica: “Ricordando che i presidi ospedalieri sono più di uno, e che versano in analoghe situazioni, sfugge quale sia la ratio che spinge a considerare che quella riunione sarebbe stata decisiva per la risoluzione dei problemi e non avrebbe potuto essere posticipata di qualche ora o qualche giorno. Dispiace invece il livore evidente che non sappiamo come riferire ai reciproci ruoli istituzionali”.

E conclude la nota dell’azienda sanitaria: “Desideriamo chiarire senza ambiguità che senza le esternalizzazioni dolorose i nostri presidi non potrebbero sopravvivere e che questo, in assenza di altri provvedimenti di sistema, che da tempo i tecnici come chi scrive chiedono alla politica in tutta Italia, non cambierà nel breve periodo, a meno di non ricorrere a provvedimenti estremi, di estrema riorganizzazione e riduzione dei servizi e di abbassamento del livello di tutela nei confronti dei cittadini. In ciò, occorre decidere e fare squadra, nel rispetto delle regole istituzionali che mettono in capo alla Rappresentanza dei Sindaci la competenza consultiva in materia di programmazione sanitaria.
Infine, ancora una volta si rimarca che l’Azienda Sanitaria è costituita dalle migliaia di uomini e donne che giornalmente fanno il loro dovere con fatica e abnegazione.

A loro, come sempre, il nostro pensiero e il nostro impegno di porli nelle migliori condizioni possibili ed utili per questo”.

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