L’antropologa forense Cristina Cattaneo è arrivata a Fondotoce per prelevare il Dna ai parenti dei partigiani dispersi

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Cristina Cattaneo, antropologa forense nota anche per la consulenza in casi di cronaca di grande risonanza come quello di Yara Gambirasio, è arrivata alla Casa della Resistenza di Fondotoce il 25 aprile per prelevare il Dna ai parenti di partigiani che risultano ancora dispersi. L’obiettivo è dare un nome ai 33 corpi fucilati nell’estate del 1944 dai nazifascisti e seppelliti come ignoti. Il progetto si svolge con il Labanof, il laboratorio di antropologia forense dell’Università degli Studi di Milano, fondato proprio dalla professoressa Cattaneo. L’idea è venuta a un socio Anpi di Busto Arsizio, Ivan Vaghi, durante una visita a Verbania. E’ così nato il progetto “Diritto al nome, diritto alla memoria”. L’obiettivo è anche quello di ricostruire le storie di quei giovani che hanno dato la vita durante la Resistenza.

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