Promuovere l’agro-biodiversità del territorio, recuperando varietà tradizionali di frumento e segale per la produzione di una farina locale, ideale per la preparazione dei runditt (le speciali, sottili, sfoglie ottenute dalla cottura su una apposita lastra di ferro a forma arrotondata, di un impasto di acqua e farina). Al cinema comunale di Malesco è stato presentato il progetto “Dal buon grano all’eccellenza dei runditt”, organizzato dall’Accademia dei Runditt e con il quale si aprono nuovi orizzonti grazie a coloro che credono fortemente nelle tradizioni locali. Come la grande famiglia dell’Accademia dei Runditt, nata a Malesco nel 2016 con lo scopo di tutelare questo particolare prodotto locale. Attualmente l’associazione conta circa 40 soci (dai 7 agli 80 anni di età) che condividono l’amore per il proprio territorio e credono nella tutela dei saperi tradizionali, come ha tenuto ad evidenziare, dall’associazione, Lorenza Bergamaschi. A coordinare gli interventi è stata Laura Minacci, responsabile dell’Ecomuseo della Pietra Ollare e degli Scalpellini di Malesco, ente organizzatore del pomeriggio, con la parola che è poi passata al professor Roberto Pilu e alla dottoressa Martina Ghidoli dell’Università degli Studi di Milano che, nel dettaglio, hanno presentato il progetto. Un primo passo concreto è rappresentato dalla realizzazione di un campo dimostrativo, nei pressi della chiesa parrocchiale e con una dimostrazione pratica delle operazioni di semina.