Incidente Vogogna, il sindaco di Domodossola Pizzi : “ Lana ha taciuto. Sue frasi che stonano”

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Il testo della nota a firma del sindaco di Domodossola Lucio Pizzi a commento di quanto successo:

Il Presidente della Provincia Alessandro Lana investe una ragazza a Vogogna in pieno giorno e non si ferma nonostante le grida della giovane ed il boato che ne consegue, circostanze ampiamente riportate dai quotidiani.
Trascorsi due giorni dall’investimento, dopo che tutti i cittadini della Provincia del VCO si erano chiesti a chi appartenesse la copertura dello specchietto saltata via nell’impatto (copertura il cui numero di serie consente di risalire in breve tempo al proprietario), il Presidente Lana si reca finalmente in caserma accompagnato dal suo legale, evitando di informare del proprio coinvolgimento l’opinione pubblica e cercando di derubricare la vicenda ad una mera pratica tra avvocati.
Solo dopo quattro giorni, e solo dopo che gli organi di informazione avevano rivelato il suo nome, il Presidente Lana, attraverso il suo legale, dichiara: “Durante la guida mi sono distratto e non ho avuto la minima percezione di aver urtato una persona, pensavo di aver colpito con lo specchietto un muretto o la ringhiera del ponte, altrimenti mi sarei fermato subito”.
LE CONSIDERAZIONI.
A chiunque può capitare di avere un incidente ma il senso civico impone il dovere di fermarsi prontamente a prestare soccorso (senso civico che deve essere ancora più sviluppato in chi rappresenta le istituzioni) e di sottoporsi nell’immediato a tutti i controlli tossicologici previsti dalla normativa.
Le frasi del Presidente Lana possono andare bene in un’aula di giustizia, dove chi è accusato ha diritto di difendersi, ma stonano alle orecchie comuni perché tutti sanno che quando si sente un colpo mentre si viaggia è naturale e doveroso fermarsi per capirne la causa e gli effetti.
Basta porsi questa domanda: chi, viaggiando in macchina, sentendo di aver colpito un muretto o una ringhiera, capendo di aver danneggiato la macchina, non si sarebbe fermato subito per valutare i danni ma invece avrebbe tirato dritto come se niente fosse?
L’evoluzione di questa vicenda sotto il profilo giuridico, il contenzioso con la parte offesa e l’eventuale risarcimento economico non ci competono e non sono il punto della questione. Né si può tacitare un fatto così grave con la scusa della gogna mediatica o della contrapposizione politica. Il punto è l’etica. La motivazione addotta pubblicamente dal Presidente Lana non appare consona ad una persona che ricopre importanti cariche istituzionali e che dovrebbe essere capace di assumersi almeno le proprie responsabilità.
Inoltre tra chi è votato ed i propri elettori deve esserci un rapporto di fiducia che va alimentato dalla conoscenza delle azioni dell’eletto: si è personaggi pubblici sempre, non solo per postare fotografie di pranzi e cene su facebook. Un fatto del genere, quindi, doveva essere reso noto direttamente dall’interessato, che invece ha inseguito la notizia.
Il Presidente Lana ha il diritto di dire che era distratto, se la sua coscienza glielo consente. Noi, però, abbiamo il diritto e il dovere di dire che vogliamo essere rappresentati da persone serie, perché la nostra coscienza ce lo impone.

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