Giro 2024; c’è lo start da Novara, in Luglio il Tour de France a Torino e per il 2026 richiesta la Vuelta e Espana.

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Il prossimo Giro d’Italia sarà presentato venerdì prossimo 13 ottobre in quel di Trento ma è ormai notizia certa, come si dice; solo da ufficializzare, e l’ufficialità arriverà proprio durante il Festival dello Sport, che il Giro d’Italia 2024 partirà dal Piemonte, solo tre anni dopo l’ultima volta. Ecco in anticipo le frazioni in regione; prima tappa da Venaria Reale a Torino, frazione mossa con Superga e Maddalena da scalare, seconda tappa da San Francesco al Campo al Santuario di Oropa, subito un arrivo in salita. Terza frazione da Novara a Fossano per velocisti ed il giorno dopo da Acqui Terme si andrà ad Andora, in Liguria. Confermata dunque l’indiscrezione di uno start da sotto la cupola di San Gaudenzio. Novara accoglie il Giro dopo l’arrivo del 1968 con Eddy Merckx che vinse in viale Kennedy la frazione partita da Campione, dopo la partenza dal 1988 verso Selvino, la partenza del 2010 verso Novi Ligure e l’arrivo del 2021 con il successo di Merlier e Ganna in maglia rosa. Piemonte protagonista al massimo nel ciclismo, anche se, va detto senza polemica ma solo come dato di fatto, che il Vco in tutto il ‘ben di Dio’ ciclistico che avverrà nei prossimo anni, sarà probabilmente un pochino ai margini. Si, perché dopo la ‘Grande partenza’ de Giro a luglio Torino accoglierà la terza tappa del Tour de France, che per la prima volta nella storia muoverà dall’Itali. Il Tour in Piemonte non è certo una novità ma mai era partito in oltre cento anni dal bel paese: dopo la Firenze – Rimini, dopo la Cesenatico-Bologna eccola Piacenza-Torino che tocca le terre coppiane prima di giungere sotto la mole. Già avere Giro e Tour in un anno è la classica tanta roba ma l’amministrazione piemontese non si ferma qui. Se è vero come è vero che negli ultimi anni in Piemonte si sono visti anche il Giro Donne e pure quello degli Under ecco che per il 2025 si spiffera (indiscrezione lanciata dal bravissimo Giorgio Viberti) di ‘qualcosa di grosso’ (qualcuno dice un Campionato Europeo o italiano, una tappa del Tour de l’Avenir o del Criterium del Delfinato) mentre per il 2026, addirrittura, di accogliere in regione la partenza nientemeno che della Vuelta a Espana. Sarebbe un primizia enorme perché mai, ovviamente, la Vuelta, ha toccato l’Italia (mentre è partita di recente da Belgio ed Olanda). L’assessore regionale Ricca avrebbe incontrato già in estate il ‘Director’ Javier Guillen e la osa sarebbe fattibile. Anche qui già si parla di indiscrezioni: si tratterebbe di partire da Torino, di disputare una o due tappe in Piemonte e poi dalla Liguria di arrivare a Montecarlo per poi tornare in aereo nella Penisola Iberica; c’è ancora tempo. E se pensiamo che sia nel 2025 che nel 2026 difficilmente i ‘Giri’ italiani non toccheranno la regione si potrebbe dire che gli appassionati avranno molto con cui divertirsi.

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