Funivia Stresa, la Cassazione: “Nerini e Perocchio sapevano”

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Sono state depositate nel tardo pomeriggio di oggi le motivazioni della decisione della Corte di Cassazione di annullare con rinvio l’ordinanza del Riesame di Torino che disponeva gli arresti domiciliari nei confronti del gestore della funivia del Mottarone Luigi Nerini e del direttore di esercizio Enrico Perocchio.

La decisione della Suprema Corte, riporta l’Ansa, è motivata da una questione strettamente formale, dovuta alla decisione del Tribunale di Riesame di negare la possibilità alla difesa di Nerini di depositare una memoria, che di fatto costituirebbe una violazione del diritto di difesa.

Inoltre, sempre secondo quanto riportato dall’Ansa, i giudici romani riconoscono una “mole di convergenti emergenze istruttorie che attestano, per un verso che Enrico Perocchio, pienamente consapevole al pari di Luigi Nerini, del problema manifestatosi e della necessità che, in assenza di un radicale intervento di manutenzione, l’impianto funzionasse con il freno di emergenza disinserito, ha espressamente avallato questo incauto modus operandi e per l’altro che i tragici fatti del 23 maggio 2021 hanno interessato una realtà aziendale che aveva già fatto i conti, in passato, con il conflitto tra le esigenze della sicurezza e quelle di natura economica”.

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