Svariati metri cubi di materiale sono caduti dalla sommità del versante sino ad invadere il vallo sottostante. Non solo. Alcuni frammenti sono arrivati anche all’interno delle recinzioni di alcune abitazioni. Fatto questo che ha spaventato i residenti. “E’ la prima volta che succede una cosa simile” il commento.
Il vallo che ha accolto la quasi totalità del materiale franato, è quello realizzato inizio anni 2000 protezione dell’abitato di Nibbio dopo la grossa frana che per settimane ha tenuto con il fiato in sospeso i residenti della zona. “Fortunatamente il distacco odierno oggi non crea problemi alle abitazioni ”il commento del sindaco di Mergozzo. Paolo Tognetti, informato subito di quanto successo si è recato sul posto per un sopralluogo. Subito dopo ha provveduto a prendere contatti con gli uffici regionali del settore Opere pubbliche affinché si metta in campo un’operazione di bonifica del vallo. “Al momento – ripete il primo cittadino – non ci sono situazioni di pericolo. E’ ovvio che il materiale franato debba essere tolto. Diversamente e in caso di nuovi crolli il vallo non sarebbe più in grado di assolvere la funzione per cui è stato realizzato”.
Il crollo di lunedì mattina non è passato inosservato ai componenti del Comitato Comunità Bassa Ossola. Si tratta dell’associazione nata per contrastare il progetto della centrale a biogas che il Consorzio Rifiuti Vco intende realizzare a Cuzzago. “ Abbiamo effettuato un sopralluogo – hanno spiegato – e da un primo esame visivo sembrerebbero necessarie opere di disgaggio e messa in sicurezza. La zona parrebbe non del tutto sicura perchè altro materiale potrebbe staccarsi “. Il Comitato auspica una valutazione tecnica della situazione.
Dal Comitato sottolineano ancora : “Il versante montano che sovrasta le ultime frazioni di Mergozzo fino a buona parte della confinante Cuzzago è meritevole di attenzione continuo proprio per questi fenomeni piuttosto ricorrenti e testimoni di un versante tutt’altro che stabile “.
Frana a Nibbio. Riempito il vallo paramassi. Il sindaco: “Segnalato alle Opere pubbliche”
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