Filippo Ganna: “Chapeau ad Evenepoel, non ho nulla da rimproverarmi”

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Se una va più forte c’è poco da fare, lo si applaude. E’ lo sport. Ieri nella prima tappa del Giro, la Crono sulla Costa dei Trabocchi di 19.6 km il belga di Aalst Remco Evenepoel, uno che è un predestinato, che giocava a calcio, che non si divertiva,  che è salito su una bicicletta diventando un ‘crack’ in questa nuova generazione di corridori, non solo ha vinto la prima tappa della corsa rosa contro gli specialisti (attenzione, questo a cronometro va eccome, è uno completo) ma ha mandato un segnale inequivocabile al Giro tutto: “Dicevano che non fossi da corse a tappe – ha ipoteticamente detto – lo scorso anno ho vinto la Vuelta facendo tacere tutti dominando poi il mondiale, ho scelto di correre il Giro e non il Tour e con buona pace di Roglic, Almeyda, Thomas, Geoghegam Hart e tutti gli altri, dopo aver dominato la Liegi Bastogne Liegi sono qui per mettere il mio nome sul Trofeo Senza Fine”. No, non sono sue dichiarazioni, ma siamo sicuri il senso del suo pedalare sul lungomare raccontato da D’Annunzio fosse questo. Un notevole 21’18’’ come tempo, media da motoretta fiamminga sui 55.211 km/h e 22 secondi rifilati non al primo che passa ma a Filippo Ganna che peraltro oggi partirà indossando la maglia ciclamino del leader della classifica a punti, che sarebbe anche quella di Remco ma avendo la maglia rosa passa quella ciclamino al secondo in classifica. “Io so di aver fatto tutto quello che sapevo di dover fare – ha detto nel post gara – e che era nei programmi stabiliti col team, semplicemente lui è stato mostruoso, è stato il migliore di tutti, chapeau a lui, non abbiamo nulla da rimproverarci”. Una crono bella e veloce: “Si e con un percorso molto lineare su un asfalto che mi è piaciuto perché non c’era neanche un buco sulla strada. Siamo andati forte? Io guardavo il mio computerino e vedevo che ero fisso sui sessanta all’ora ma ovviamente Remco ha fatto i 65 orari”, chiosa sorridendo. Sensazioni per le prossime tappe? Magari per provare a prendere la maglia rosa? “Le sensazioni nella crono sono state tutte buone – ha detto – per il resto questo lo vedremo tappa per tappa”. Oggi si va da Teramo a San Salvo, 202 km per la prima grande sfida tra velocisti.

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