Eseguita l’autopsia sul corpo rinvenuto a fine luglio nel canale Enel a Villa. Esame del Dna per capire l’identità

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Sarà l’esame del Dna che i Carabinieri del Ris di Parma effettueranno sul segmento osseo prelevato lunedì nel corso dell’autopsia e inviato mercoledì nel laboratorio della città emiliana, a stabilire se il corpo ritrovato lo scorso 27 luglio lungo il canale Enel a Villadossola appartenga o meno a Walter Fallarini. Il 53enne di cui si sono perse le tracce dal 24 maggio scorso. Fallarini risiedeva a Momo nel novarese, era stato soccorso per un incidente avvenuto la strada della valle Anzasca. Il sinistro non aveva coinvolto altri mezzi ma che aveva richiesto il ricorso al Dea per il novarese. Dopo gli accertamenti di rito e valutate le condizioni dell’uomo i medici dell’ospedale San Biagio avevano dimesso il novarese che da quel momento ha fatto perdere le sue tracce. Di lui si è tornato a parlare appunto lo scorso 27 luglio dopo il rinvenimento del cadavere.
Lunedì all’ospedale Castelli di Verbania è stata eseguita l’autopsia sui resti rinvenuti a Villadossola. Maria Giovanna Fallarini, la sorella di Walter, ha atteso in via Fiume fuori dall’obitorio verbaese la conclusione dell’esame autoptico. Ha partecipato invece ( in qualità di consulente di parte ) Fabrizio Pace presidente dell’Associazione Penelope Piemonte. Era stata proprio Maria Giovanna Fallarini a fine luglio, ad effettuare invece una prima identificazione sommaria della salma. L’analisi del campione di Dna potrà fornire ulteriori dettagli e una eventuale conferma. Un esame che però richiede tempi anche lunghi.” L’obiettivo principale è giungere a una conferma definitiva dell’identità della salma per restituire alla sorella di Walter, che si è rivolta a noi, un po’ di serenità. L’esame del DNA è certamente uno strumento utile, ma non l’unico e spesso impiega tempi molto lunghi per via della presenza di un solo laboratorio RIS cui pervengono tutti i campioni” il commento del presidente piemontese dell’associazione Penelope. Per questo motivo la famiglia sta cercando di recuperare un esame radiografico, una panoramica, dalla quale si potrebbe procedere all’identificazione attraverso l’odontologia forense. “Modalità altrettanto attendibile e certamente più rapida “ ha concluso Fabrizio Pace.

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