Curare-L’arte è politica? Corso per curatori e operatori culturali a Villa Nigra a Miasino

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Sabato 13 e domenica 14 aprile torna a Villa Nigra a Miasino CURARE, il corso di formazione di alto
livello per curatori, operatori culturali e chi si interfaccia con l’arte in una
dimensione pubblica o privata. Questa edizione, la nona, ha come sottotitolo
L’arte è politica? e il focus sarà il ruolo che possono giocare arte e cultura nella
società civile politica.

Per due giorni, esperti e professionisti provenienti da vari settori esporranno il
proprio lavoro e il pensiero che hanno in merito. Nel pomeriggio della giornata di
domenica, i partecipanti saranno attivamente coinvolti in un tavolo di dibattito e
co-progettazione per una cultura aperta, impegnata, partecipata.
Tra gli interventi confermati: Giorgio Caione (fotografo e curatore), Beatrice
Fellegara (curatrice), Filippo Manzini (studente in Storia delle arti e conservazione
dei beni artistici), Samuel Cimma (artista), Mauro Zanchi (critico d’arte, curatore e
saggista, dirige il museo temporaneo BACO Base Arte Contemporanea Odierna di
Bergamo), Sara Benaglia (ricercatrice visiva e saggista; curatrice presso lo spazio
BACO Base Arte Contemporanea Odierna di Bergamo), Jill Mathis (fotografa),
Rino Porini (Presidente ANCE VCO), Sara Magnone (architetta) e Giulia Grassi
(storica dell’arte), Paolo Verri (Direttore generale Fondazione Mondadori), Davide
Maggi (Presidente Fondazione Comunità Novarese).
La partecipazione è a numero chiuso con iscrizione obbligatoria. Il corso ha un
costo di 75 € + tessera associativa; possibilità di riduzione per studenti a 50 € +
tessera associativa.
Per informazioni e iscrizioni: segreteria@asilobianco.it

In occasione delle giornate di formazione sarà inoltre possibile visitare al piano
nobile della villa la mostra Paesaggi e vedute – Il Lago d’Orta negli scatti di
sette fotografi italiani per i calendari Fantini. Per l’occasione, sono previste
aperture straordinarie dalle 9.30 alle 18.30.
Gli scatti fanno parte del progetto fotografico “Calendari Fantini”, che Daniela
Fantini ha commissionato negli anni ad alcuni maestri della fotografia italiana, a cui
ha chiesto di interpretare con il proprio linguaggio espressivo il Lago d’Orta, sulla
cui sponda occidentale ha sede l’opificio Fantini. Nel 2009 a Franco Fontana, nel
2010 a Giorgio Lotti, nel 2011 a Gabriele Basilico, nel 2012 a Gianni Berengo
Gardin, nel 2013 a Ferdinando Scianna, nel 2014 a Gabriele Croppi e nel 2015
e Walter Zerla. Ogni reportage è diventato un calendario d’autore. La mostra
esplora il modo in cui guardiamo il paesaggio attraverso l’occhio dei grandi
fotografi che hanno ritratto il Lago d’Orta.

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