Le imprese continuano ad essere cautamente ottimiste su quello che le attende tra luglio e settembre.
Si registra la sostanziale tenuta dei principali indicatori oggetto di analisi: in particolare migliorano le previsioni sulla produzione e sulla redditività e torna a diminuire l’aspettativa di ricorso alla cassa integrazione. Il perdurare del conflitto russo-ucraino infastidisce un po’ il buon andamento delle esportazioni, mentre il sempre elevato indice di inflazione non impatta in maniera rilevante sui consumi interni.
Dopo due trimestri consecutivi di crescita, cala un po’ l’ottimismo sull’occupazione, anche se quasi il 20% delle aziende interpellate prevede un incremento della propria forza lavoro e meno del 10% pensa di assistere a una sua diminuzione. Migliore dei trimestri precedenti il dato sul ricorso alla cassa integrazione, che passa dal 18,7% di aprile-giugno al 9,7% di luglio-settembre.
Incoraggianti le previsioni sulla produzione industriale: ben il 25,8% degli intervistati pensa che la capacità produttiva della sua azienda sia in aumento.
Ritorna ai livelli di fine 2022, in calo rispetto al primo semestre di quest’anno, la previsione sugli ordinativi totali, in particolare il dato riferito all’export, anche se, per due aziende su tre, il livello delle esportazioni riuscirà ed eguagliare quello del secondo trimestre 2023.
Le aziende del VCO non temono l’aumento dei prezzi di materie prime, energia, logistica e trasporti, previsti costanti rispetto a inizio 2023 dal 70% delle imprese. Addirittura il 15% di esse pensa a un’ulteriore diminuzione del prezzo dell’energia e delle materie prime, mentre il 32% teme un rincaro della logistica.
“Anche per questo trimestre i dati emersi dalla nostra rilevazione ci tranquillizzano – ha affermato il Presidente di Unione Industriale VCO Michele Setaro – le forti preoccupazioni dei mesi scorsi sui rincari generalizzati, in particolare legati all’energia e alle materie prime, sono ormai solo un brutto ricordo, anche se l’inflazione elevata e il conseguente rialzo dei tassi di interesse turbano il panorama. Accolgo con molto favore il buon indicatore relativo alla produzione industriale e alla redditività e le previsioni al ribasso di ricorso alla cassa integrazione. Bene che 20 aziende su 100 pensino di assumere nuovo personale, dopo che il primo semestre dell’anno ha fatto registrare dati molto positivi in questo ambito. Quanto ai recenti provvedimenti governativi in materia di cuneo fiscale, valuto positivamente che siano state stanziate risorse per potenziare il taglio dei contributi per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35.000 euro: si tratta di un primo passo, che deve però diventare strutturale. Il DDL sulla riforma fiscale dà impulso alla crescita economica mediante la riduzione del carico fiscale, l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese. Senz’altro apprezzabile l’impianto di una riforma organica sul fronte fiscale, ma è auspicabile una reale riduzione delle tasse sulle imprese in fase attuativa”.
Cauto ottimismo tra gli industriali, diminuisce il ricorso alla cassa integrazione e non spaventano più i costi dell’energia
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