Ampliamento Parco Val Grande, il 20 gennaio la pratica dovrebbe essere stata inoltrata alla Presidenza della Repubblica

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L’ampliamento del Parco nazionale della Val Grande è stato concordato da tutti i Comuni interessati, quelli che ci stanno già dentro e quelli che ci devono entrare. Sono 6.000 ettari di ampliamento condiviso. Ma da tre anni rimane nei cassetti, non viene fatto il decreto del Presidente della Repubblica. Su questi temi dobbiamo velocizzare. Lo ha detto il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, in audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera sulla gestione delle aree protette.

Una lunga attesa confermata dal presidente del Parco Nazionale della Val Grande Luigi Spadone che ad oggi riferisce la notizia ufficiosa della trasmissione, lo scorso 20 gennaio, della pratica alla Presidenza della Repubblica. Ha chiesto una conferma al momento non arrivata. Il 9 marzo Spadone sarà a Roma per il rinnovo della presidenza di Federparchi, in quell’occasione chiederà un incontro presso il Ministero per un punto della situazione. ha concluso Spadone.
L’allargamento dei confini del parco prevede sostanzialmente i nuovi ingressi dei comuni di Verbania, Ornavasso e Mergozzo e l’ampliamento per Caprezzo che rientrerà interamente nell’area protetta.

Il presidente Sammuri ha parlato anche di fondi a disposizione dei parchi: che ci sono ma vanno di pari passo con enormi problemi burocratici. “In Europa i parchi hanno un budget e possono decidere come spenderlo, in Italia no. E così spesso hanno risorse che non spendono” ha affermato Sammuri. Spadone ha spiegato: “Noi abbiamo trasferimenti estremamente selettivi e definiti in modo rigido. Poi c’è anche il problema della rendicontazione, non facile con il sottorganico. Riusciamo invece a spendere tutto sulla parte libera. Con il PNRR tra l’altro – ha concluso Spadone – la possibilità di acquisto di attrezzature non concordata con i parchi, una scelta meramente calata dall’alto”.

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