Accordo Italia-Svizzera: ok definitivo del Senato. Borghi: «Un lavoro di anni che durerà negli anni»

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Oggi il Senato ha dato il “via libera” definitivo al disegno di legge di ratifica del trattato tra Italia e Svizzera relativo all’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri con 120 voti favorevoli e nessun contrario. In questo modo il nuovo regime, che regola i rapporti tra i due Paesi, diventa legge superando la precedente Convenzione Internazionale del 1974.
Il provvedimento è finalizzato ad evitare le doppie imposizioni e a regolare le questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio dei lavoratori frontalieri e ha introdotto una salvaguardia importante per gli attuali lavoratori frontalieri che si vedranno immodificato e immodificabile il regime fiscale in vigore sulla base dell’accordo del 1974, men-tre per i nuovi lavoratori frontalieri entrerà progressivamente in vigore a partire dal prossimo anno il nuovo regime fiscale progressivo. Di particolare rilievo anche la parte sociale del provvedimento che interviene sulla deducibilità dei contributi obbligatori per i prepensionamenti dei lavoratori frontalieri, sulle modalità di calcolo della NASPI per i medesimi, sulla non imponibilità degli assegni familiari e sulla nascita del tavolo interministeriale sul frontalierato per la definizione di uno Statuto dei lavoratori frontalieri. Cuore del provvedimento, come detto, ovviamente la materia fiscale, ma anche da un lato la salvaguardia dell’attuale ristorno fiscale a favore dei comuni di confine e dall’altro la creazione di un “Fondo per lo sviluppo economico, il potenziamento delle infrastrutture e il sostegno dei salari nelle zone di confine italo-elvetiche”, che partirà da una dotazione di 1,66 milioni di euro per l’anno 2025 fino a raggiungere a regime nel 2045 la cifra di 221,46 milioni di euro da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo economico e sociale dei territori dei comuni di frontiera nonché al potenziamento delle infrastrutture nelle zone di confine italo-elvetiche e al sostegno delle remunerazioni nette dei lavoratori residenti nei territori dei predetti comuni”.
Soddisfazione viene espressa in proposito dal senatore ossolano di Italia Viva, Enrico Borghi, che ha seguito in tutti questi anni a Roma l’iter del provvedimento: «Viene finalizzato in tal modo un lavoro di anni, che soprattutto durerà negli anni, introducendo da un lato una serie di importanti garanzie per i lavoratori frontalieri, e dall’altro dando certezze e maggiori risorse economiche ai territori di frontiera che scontano la particolarità del frontalierato. Abbiamo lavorato a fondo, in un confronto che è stato allargato sia sul piano internazionale, con le rappresentanze diplomatiche della Svizzera che ringrazio, sia interno con le organizzazioni sindacali, con gli enti locali e con tutte le forze politiche. Ed è significativo che su questo il Parlamento abbiamo trovato una unità, dando un segnale positivo che quando si lavora proficuamente si può giungere al bene comune”.

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