C’è tempo fino al 28 aprile per visitare la mostra “Paesaggi e vedute” a Villa Nigra a Miasino a cura di Aurelio Andrighetto e Mauro Zanchi e promossa da Asilo Bianco. Protagonisti gli scatti dei “Calendari Fantini” che Daniela Fantini ha commissionato negli anni a sette artisti della fotografia italiana. A loro ha chiesto di interpretare il Lago d’Orta.
Nel 2009 a Franco Fontana, nel 2010 a Giorgio Lotti, nel 2011 a Gabriele Basilico, nel 2012 a Gianni Berengo Gardin, nel 2013 a Ferdinando Scianna, nel 2014 a Gabriele Croppi e nel 2015 a Walter Zerla. Ogni reportage è diventato un calendario d’autore.
La mostra esplora il modo in cui guardiamo il paesaggio attraverso l’occhio dei grandi fotografi che hanno ritratto il Lago d’Orta.
Il lago, le montagne che lo circondano, l’isola, le architetture e la luce. Vedute o paesaggi?
La pittura di paesaggio è un genere artistico che richiama temi universali in presenza di una natura inquieta o rasserenante. In parallelo alla sua fioritura, nel corso dei secoli XVII e XVIII, si sviluppa anche la veduta, che rappresenta lo spazio attraverso un artificio prospettico realizzato con l’aiuto della matematica o di strumenti ottici.
Le fotografie di Fontana, Lotti, Basilico, Berengo Gardin, Scianna, Croppi e Zerla sono quindi delle vedute, un genere che però è stato spesso incluso tra le diverse tipologie di paesaggio. Il titolo della mostra, “Paesaggi e vedute”, invita a riflettere su questa commistione, portando l’attenzione sulla specificità della veduta.
La mostra è articolata in due sezioni: le stampe di Berengo Gardin e i calendari con le fotografie di tutti gli autori che hanno partecipato al progetto di Fantini.