Signora 70enne di Gravellona Toce costretta a pagare 1.000 euro di bollette per un’utenza non sua

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Signora di 70 anni di Gravellona Toce costretta a pagare 1.000 euro di bollette per un’utenza che non le appartiene. La segnalazione arriva da Federconsumatori Vco.
La vicenda ha inizio un anno fa quando la donna, attratta da un prezzo conveniente, si convince a firmare un contratto di energia elettrica con i soliti venditori porta a porta. Federconsumatori precisa che l’agente incaricato si è comportato in modo corretto, ma per errore ha inserito nel contratto un numero di POD che non appartiene al misuratore di energia elettrica della cliente (le ultime due cifre sono state invertite): ciò ha determinato l’attivazione della fornitura presso un altro immobile appartenente ad altra famiglia.
La signora si è quindi ritrovata a sostenere contemporaneamente una doppia spesa, sia per le bollette del proprio appartamento (con la società che ha sempre avuto da diversi anni), sia per le bollette di un consumo di un’altra famiglia.

La società fornitrice e quelle poi subentrate, nonostante tutti i reclami e i solleciti, non hanno mai corretto l’errore così la donna ha dovuto pagare bollette non sue per un importo superiore a 1.000 euro. Per non incorrere in spiacevoli controversie giudiziarie ma anche per evitare che la famiglia dell’altro appartamento subisse il pregiudizio della disattivazione dell’utenza.

Stremata da una situazione senza soluzione, la donna si è rivolta alla sede locale di Federconsumatori VCO che ha agito tempestivamente.
Due società fornitrici hanno già risposto ammettendo l’errore e rendendosi disponibili alla restituzione delle somme. Si attende il riscontro di quella che ha generato l’errore. La mal capitata ha già manifestato l’intenzione di rivolgersi al Giudice di Pace in caso di mancata restituzione delle somme.

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