Infermieri aggrediti all’alba del 2 giugno al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgomanero da tre giovani che prima hanno preso a calci la porta, poi hanno inveito contro il personale, minacciando, perché volevano che un amico, che aveva una ferita, passasse davanti agli altri pazienti in attesa.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. Il caso, però, anche se molto grave, non è però isolato. Per questo la FP CGIL e CGIL di Novara e Vco vogliono esprimere tutta la vicinanza al personale per l’accaduto e anche nei confronti degli utenti del pronto soccorso che in quel momento si sono trovati in mezzo ad una vicenda così spiacevole in un luogo di cura.
“Riteniamo doveroso – aggiungono – denunciare pubblicamente il grave fatto accaduto per evidenziare che il nostro sindacato continua a lottare contro “l’abitudine”, alle aggressioni, a volte quasi quotidiane, al personale sanitario”. Ci sono delle leggi Nazionali a tutela delle lavoratrici e lavoratori su questo argomento: nell’ottobre del 2020 è stata finalmente approvata la Legge n. 113/2020 che reca le disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie nell’esercizio delle loro funzioni, un traguardo importante, fondamentale per la presa di coscienza del problema. Più volte la FP CGIL Nazionale ha evidenziato che “le aggressioni al personale sanitario sono una vera e propria emergenza nazionale: solo negli ultimi 5 anni sono stati più di 12mila i casi di infortunio in occasione di lavoro accertati positivamente dall’Inail e codificati come violenze, aggressioni, minacce e similari, con una media di circa 2.500 l’anno dei quali il 75% a danno delle donne”. In questo contesto diventano indispensabili tutte le azioni di prevenzione e la denuncia di qualsiasi forma di aggressione. È stato istituito l’osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie che ha recentemente sottoposto all’attenzione del Ministro le principali problematiche su cui sono impegnati i gruppi di lavoro con monitoraggi e campagne.
“Purtroppo ogni giorno ci sono episodi di aggressione, anche se non così grave, da parte di persone spazientite per le attese – spiega Chiara Corbellini della Funzione Pubblica Cgil Novara e Vco -. Gli accessi al Dea sono aumentati del 10 percento rispetto all’anno scorso ed è ormai normale assistere a questi atteggiamenti aggressivi. Ma noi vogliamo tenere alta l’attenzione, perché, invece, normale non è. Questo ha ricadute sul personale e anche sull’utenza. L’Asl Novara ha convocato una riunione con i lavoratori e ha espresso la vicinanza. E comunque è successo al Dea di Borgomanero, ma purtroppo è un fenomeno che riguarda tutti gli ospedali”.