Sanità: non ci sarà Consiglio regionale aperto chiesto dall’opposizione

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Non ci sarà alcun Consiglio regionale aperto per discutere della riorganizzazione della sanità nel Verbano-Cusio-Ossola: nella conferenza dei capigruppo di ieri, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno votato contro la proposta del Pd di aprire la discussione a contributi esterni al Consiglio Regionale piemontese stesso. Sarebbe stato, sostiene il vicepresidente della Commissione Sanità di Palazzo Lascaris e segretario regionale del Pd Domenico Rossi, “un momento che avrebbe permesso ai consiglieri di ascoltare anche le voci esterne al Consiglio, come sindaci, Ordine dei medici e sindacati”. Rossi punta il dito contro il capogruppo della Lega Alberto Preioni: “Imbavaglia il territorio – è l’accusa -. Ci ha invitati a cercare su internet le posizioni emerse sul territorio perché sarebbero già note. Di cosa ha paura? Forse dell’ennesima contestazione unanime del territorio?”. Riguardo al presidente Alberto Cirio e all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi: “Fanno gli struzzi, – è la critica di Rossi – nascondono la testa sotto la sabbia per non ascoltare la protesta unanime del territorio, venendo meno al compito più importante di chi si assume l’onere di governare: prendere le decisioni. Ecco perché la questione del Vco non può essere derubricata a questione locale”. Nelle scorse settimane la giunta regionale ha presentato una proposta di delibera al Consiglio, invitandolo a esprimersi sull’ipotesi (sostenuta dalla maggioranza) di ristrutturare i due ospedali esistenti, quelli di Verbania e Domodossola. Dovesse venire approvata la proposta di delibera, verrebbe meno l’ipotesi dell’ospedale unico, sostenuta dalla maggioranza dei sindaci della provincia e dall’Ordine dei Medici del Vco.

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