Mottarone, domani udienza al Riesame di Torino sulle misure cautelari per Nerini e Perocchio

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Domani si riunisce nuovamente il Tribunale del Riesame di Torino sulle richieste di misure cautelari nei confronti del gestore della funivia del Mottarone Luigi Nerini e del direttore di esercizio Enrico Perocchio. Si torna a Torino dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la precedente decisione, che aveva disposto gli arresti domiciliari per Nerini e Perocchio.

Per quest’ultimo, come stabilito dalla Cassazione, i giudici dovranno limitarsi a valutare un’altra misura meno restrittiva, come suggerito, la sospensione della licenza che sarebbe sufficiente ad annullare il rischio di reiterazione del reato.

Per Nerini, invece, la Cassazione aveva annullato in toto la decisione precedente perché non era stata ammessa la memoria presentata dai suoi legali. Il che aveva costituito una limitazione del diritto di difesa dell’indagato.

Intanto, è notizia di queste ore, la società Ferrovie del Mottarone, il cui amministratore è Nerini, ha fatto causa al Comune di Stresa per oltre un milione di euro per il mancato pagamento della rata annuale del 2021 pari a circa 143 mila euro, prevista dal contratto come contributo per l’ammodernamento dell’impianto avvenuto tra 2015 e 2016, e di tutte le rate non ancora saldate fino alla scadenza del contratto, prevista al 31 dicembre 2028. Almeno originariamente.
“Nella sua richiesta – ha spiegato all’ANSA l’avvocato Sandro Bussi, che assiste il Comune di Stresa – Ferrovie del Mottarone richiama l’articolo 1186 del codice civile, quello che stabilisce che il creditore (in questo caso la società che aveva il gestione la funivia) può esigere immediatamente il pagamento del dovuto se il debitore (nella fattispecie il Comune di Stresa) è divenuto insolvente o ha diminuito le garanzie date”.
“Mi pare che non possa essere applicato a questo caso, ma naturalmente deciderà il giudice. Da un punto di vista morale, forse, non era il momento giusto per fare questa richiesta” commenta il legale. L’udienza si terrà davanti al giudice civile di Verbania il 29 novembre.

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