Le collezioni del Museo del Paesaggio di Verbania: da Troubetzkoy a Tozzi

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Il suo massiccio portone si spalanca su via Ruga, il cuore della frazione di Pallanza. Trova spazio nello storico Palazzo Viani Dugnani il Museo del Paesaggio di Verbania. Ospita la gipsoteca Troubetzkoy e la collezione di scultura, la pinacoteca e mostre temporanee.
L’intero piano terra è dedicato a Paolo Troubetzkoy, lo scultore impressionista, tra i maggiori del Novecento, nato a Intra e figlio di un principe russo e di una cantante americana. Per sua volontà gli eredi donarono al museo le 340 sculture in gesso (ma anche qualche bronzo) lasciate nella residenza verbanese e nello studio francese dell’artista. Eleganti figure femminili, delicati nudi, animali, ballerine e ritratti dal vivo, ecco i suoi soggetti preferiti che diventano sculture leggere e quasi parlanti. Altro nucleo fondamentale delle collezioni del Museo sono le sculture di Arturo Martini: una selezione di opere che copre tutto il suo percorso artistico.
Nella sezione dedicata alla pittura il paesaggio lacustre e montano del Verbano e dintorni in dipinti realizzati soprattutto tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Le firme? Dallo scapigliato Daniele Ranzoni a Federico Ashton, da Mario Tozzi al verismo di Arnaldo Ferraguti con il mastodontico “Alla vanga”, il suo quadro più famoso.
Altra sede del Museo – luogo di mostre e sperimentazione artistica – è Casa Ceretti a Intra.
Il Museo del Paesaggio rappresenta un importante polo artistico di una città, Verbania, che ha fatto dei suoi panorami d’eccezione e della cultura una delle sue principali attrattive turistiche: con l’iconico teatro sul Lago Maggiore progettato dall’ architetto spagnolo Salvador Arroyo, con le sue ville e i suoi giardini famosi in tutto il mondo per il valore delle essenze e per la bellezza degli scorci.

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