Impronte di orso sulla neve in alta Ossola, sarebbe M29 e a breve andrà in letargo

Condividi articolo:

L’orso è tornato a lasciare tracce di sé in Ossola, non si avevano notizie di lui da un anno. Dalle informazioni in possesso si ritiene possa essere l’ormai noto maschio M29, arrivato dal Trentino 4 anni or sono.

Martedì 8 novembre i militari del Reparto Carabinieri Parco Val Grande e della stazione Carabinieri Parco Premosello, nel corso del censimento annuale al camoscio, hanno rinvenuto una sequenza di impronte su neve riconducibili proprio ad un orso. Il ritrovamento in alta Ossola – a quota 1900 metri circa – al confine Nord Ovest del Parco Val Grande. Un’area dove non sono state rinvenute impronte umane.

L’ultimo segno di presenza dell’animale, sempre nella stessa area, dicevamo risale a un anno fa.Non si ha notizia di danni o predazioni recenti arrecate dal carnivoro ad animali da allevamento. La zona è estremamente impervia e con copertura nevosa discontinua pertanto non è stato possibile seguire completamente la traccia.

Un pò di storia della sua presenza nei nostri territori: nella primavera 2020 l’incursione a Villadossola a caccia di miele, a settembre catturate le immagini dell’animale in valle Loana, lo scorso anno poi la segnalazione di alcune predazioni di pecore.

Il tenente colonnello Andrea Baldi, comandante dei Carabinieri Forestali del Parco Val Grande, spiega che si tratta di un orso di nome e di fatto: un animale molto schivo, che pare trovarsi bene nei nostri territori visto che viene rintracciato sempre negli stessi posti. Un orso forzatamente single, le femmine della sua specie sono rimaste in Trentino.

M29 tra l’altro a breve andrà in letargo, i tempi dipenderanno certamente dalle temperature ancora elevate in questi giorni. Andrà alla ricerca di una zona riparata, a volte è sufficiente un albero, sotto il quale svernare. Il risveglio in primavera quando l’aria ricomincerà a intiepidirsi.

Articoli correlati