Il premio Oscar Nicola Piovani a Stresa Festival con “la musica è pericolosa” incanta il pubblico

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È stato come sfogliare un grande album dei ricordi, con i volti, le scene e soprattutto le note della storia del cinema italiano il concerto di Nicola Piovani a Stresa Festival in un Palazzo dei Congressi gremito.
Piovani ha lavorato a più di 200 colonne sonore, collaborando con i più grandi registi, da Bellocchio a Monicelli, Moretti, Tornatore, Amelio e, non ultimo, Roberto Benigni. E proprio per la colonna sonora de “La vita è bella” vinse l’Oscar.
Senza dimenticare il Maestro Federico Fellini, cui ha dedicato un omaggio all’inizio del concerto, spiegando perché “La musica è pericolosa”.
Come nel suo libro autobiografico del 2011, “La musica è pericolosa” Piovani ha ripercorso gli ultimi 30 anni della sua carriera alternando brani inediti e nuovi arrangiamenti dei suoi più famosi successi con parole e immagini di film e spettacoli. Lo hanno accompagnato contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello e fisarmonica.
Prossimo appuntamento martedì 18 luglio a Stresa sul palco acustico La Catapulta, disegnato per il Festival dall’architetto Michele De Lucchi. Ospiterà artisti che stanno segnando profondamente e in modo innovativo la scena musicale jazz e non solo jazz. La serata con Halligalli Quartet sarà la prima di tre appuntamenti per i quali l’ingresso sarà gratuito per gli under 26 grazie al progetto “I giovani alla catapulta” sostenuto da Fondazione Comunitaria VCO. Halligalli Quartet è un gruppo spagnolo composto da musicisti poli-strumentisti e cantanti che, partendo dalla formazione classica del quartetto d’archi, abbraccia nuovi orizzonti interpretativi in un formato unico nel panorama musicale, ispirandosi allo stile swing, al Gypsy Jazz e ai ritmi della tradizione afro-americana e latinoamericana.
Al termine della serata il Festival propone “Momento diVino”: non un tradizionale brindisi ma un’occasione di incontro conviviale e informale con la partecipazione di eccezionali produttori vitivinicoli del territorio che pongono grande attenzione alla sostenibilità.
Il 19 luglio, invece, sempre al lungolago La Palazzola toccherà a Matteo Mancuso, un nome che ha già fatto il giro del globo nonostante la sua giovane età. Classe 1996, Mancuso è un vero e proprio enfant prodige della chitarra ed ha sviluppato una personale tecnica esecutiva.

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