Il nostro ciclismo nel 2023; tante cose belle ma anche tanta sfortuna

Condividi articolo:

Una stagione tutto sommato positiva per i nostri atleti del ciclismo a massimi livelli; non si può che partire da un Filippo Ganna che è stato ancora una volta tra i migliori italiani del movimento, se non il vero e proprio faro. Per il vignonese della Ineos Grenadier sei vittorie in stagione su strada, nello specifico quattro a cronometro, una in linea ed una nella classifica generale del Tour de Vallonie e non va dimenticata la pista con un oro europeo col quartetto ma soprattutto con il sesto titolo mondiale nell’inseguimento. Tornando alla strada vanno anche citati i 10 secondi posti, tra i quali quello alla Milano Sanremo ed al mondiale a cronometro. La stagione ci ha mostrato un Ganna che si è dimostrato competitivo anche nelle corse su strada; classiche o tappe che siano, e che ha confermato anche un notevole spunto veloce che servirà in futuro. Rovescio della medaglia la sfortuna sottoforma di Covid che lo ha costretto a fermarsi al Giro e sottoforma di cadute all’europeo su strada.

Annata più sfortunata che bella per Elisa Longo Borghini, che tra Covid, brutte cadute ed infezioni serie non ha potuto correre o concludere le grandi corse a tappe e nemmeno disputare europei e mondiali in azzurro, cosa, quest’ultima, che ha dimostrato la sua importanza in certi eventi per il ciclismo femminile italiano. Anno da buttare? Per l’ornavassese di Lidl Trek sotto certi punti di vista si, ma alcuni piazzamenti di alto livello, le vittorie nel doppio tricolore ed il successo al Giro, prima di lasciarlo, ottenute in una volata ristretta, ci hanno presentato una Elisa competitiva anche in questo esercizio che spesso l’ha penalizzata e forse è questa la vera vittoria in una stagione bislacca.

Va denotata la grande crescita di Francesca Barale, la villadossolese della DSM Firmenich sul finale di stagione è stata protagonista di ottime prestazioni, di ottimi piazzamenti ed il futuro pare davvero roseo anche per lei.

Il 2024 di Elisa e Pippo e perché no anche di Francesca, fa l’occhiolino ai Giochi di Parigi ma anche ad un mondiale vicino a noi, dato che si correrà a Zurigo, senza dimenticare l’Europeo nelle Fiandre ed i soliti tanti obiettivi.

Il ciclismo nostrano però è stato anche tanto altro: per esempio la crescita di Fabio Garzi e di tutta la Aries Cycling Team, il ritorno al successo di Manuel Oioli, l’annata d’esperienza di Marco Betteo nella MTB, i tanti risultati e piazzamenti del Pedale Ossolano con Soldarini, Globo, Ietta, Maffei e Rossi per citarne alcuni, quelli della Castellettese con Nicola Cerame ma non solo ed un fluente movimento di piccoli bikers: Insomma; tre capisaldi ma tanto da cui attingere per un futuro interessante.

Articoli correlati