Il Lago delle Streghe all’Alpe Devero, tra mistero, leggenda e realtà

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Un luogo bellissimo e dal grande fascino, che nei secoli ha alimentato misteri e leggende. E’ il lago delle streghe, siamo all’alpe Devero. Qui storia e credenze popolari s’intrecciano. Si narra di sabba all’ombra del vicino Monte Cervandone, di streghe che vivevano a Croveo – siamo a cavallo tra il 1500 e il 1600-, frazione di Baceno dove oggi d’estate si tiene una manifestazione dedicata. Donne che purtroppo vennero anche crudelmente perseguitate dall’Inquisizione. L’acqua cristallina e il fondale costellato di larici fossilizzati creano particolarissimi giochi di luci ed ombre. Tutto questo basterebbe a giustificarne il nome. Ma c’è altro, molto altro. Segni evidenziati da antropologi che si sono occupati della zona potrebbero far pensare al lago delle streghe come un luogo di culto pre-cristiano. Perché gli indizi ci sono e sono diversi. A partire dai simboli fallici rappresentati dai maestosi larici, proseguendo con la fenditura nella grossa roccia che sovrasta il lago e poi il bacino stesso con la sorgente, che richiamano la vita e il ventre femminile. La pietra oggi usata come altare una volta l’anno la prima settimana di luglio in occasione della messa che viene celebrata qui, c’è sempre stata. Poteva essere un altare pagano.
E poi le incisioni sulla roccia, dalla duplice interpretazione. Si tratta di una S rovesciata e una C, con una croce. Qualcuno dice si tratti semplicemente di segni di confine territoriale riconducibili alla Società Conti, quella che realizzò le prime centrali idroelettriche in valle. Secondo altri sarebbero le iniziali di “Santus Christi”, starebbero quindi a indicare una consacrazione di questo luogo.
Racconti dove è difficile, quasi impossibile stabilire il confine tra fantasia e verità. Quello che è certo è che oggi il lago richiama ogni anno tantissimi escursionisti stregati dalla bellezza di questo angolo di val d’Ossola.

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