Il Cras gestito dal dott. Calligarich non chiuderà a fine anno. Nel 2023 si lavorerà per nuova sede

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Il Cras di San Bernardino Verbano gestito dalla famiglia Calligarich non cesserà l’attività a fine anno. Nel corso del 2023 poi si cercherà una soluzione alternativa per un passaggio di consegne e per dare vita ad un nuovo Cras in altra sede – quella attuale è presso l’abitazione del veterinario. E’ stato deciso dopo la visita di stamattina presso il Centro di recupero animali selvatici del presidente del VCO Alessandro Lana e l’incontro con il dottor Uberto Calligarich che con la moglie Alessandra da quasi 40 anni si occupa di questa attività.

“Ho chiesto un incontro appena ho saputo del problema – spiega il presidente Lana-, abbiamo chiarito perché la struttura non ha potuto beneficiare a pieno dei fondi regionali, noi se serve daremo un contributo e possiamo fare da tramite con la Regione, l’attività negli anni è stata portata avanti a titolo gratuito ma ora le spese stanno diventando impegnative, ci sono ad esempio gabbie e recinti che devono essere sistemati poi l’alimentazione degli animali” aggiunge. Sin qui sul versante economico. Ma c’è anche il risvolto anagrafico degli attuali gestori del Cras. La Provincia è disponibile ad avviare un percorso nell’arco del prossimo anno per un nuovo Cras in altra sede e con nuove forze. “Sono contento perché di fronte a un problema siamo intervenuti subito con il dialogo per cercare una soluzione. Era una questione che comunque prima o poi avrebbe dovuto essere affrontata” la conclusione di Lana.

“Siamo disponibili a fare da trait d’union per la costituzione del nuovo centro e possiamo mettere le nostre conoscenze a disposizione delle nuove figure che animeranno il cras – aggiunge il veterinario Uberto Calligarich – se c’è la volontà di mantenere questa opportunità di non perdere informazioni preziose per il nostro territorio. Dipende dalle disponibilità economiche e dalla volontà politica. Con la nostra lunga esperienza – conclude Calligarich – potremmo essere di esempio anche per altre zone d’Italia”.

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