Una riflessione sul tema del bello che a partire dal mondo antico si ripresenta in ogni epoca con declinazioni differenti e sempre sorprendenti. Questo sarà la nuova mostra estiva di Palazzo San Francesco a Domodossola, verrà allestita da luglio e fino a gennaio dell’anno prossimo. Arriva dopo il successo de “Il gran teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir”, cui si riferiscono le nostre immagini, mostra curata da Federico Troletti e Antonio d’Amico che si è chiusa i primi di gennaio con oltre 10 mila visitatori.
Le linee guida condivise dalla giunta domese per la nuova esposizione dell’estate 2024 descrivono più periodi storici che verranno contemplati, approfondendo i diversi tempi del bello, nelle sue multiformi accezioni.
Si tratterà di una mostra di ricerca, di giustapposizioni di correnti artistiche e di periodi diversi, con una valenza anche didattica per le scuole e per gli adulti, dove sarà possibile incontrare artisti cronologicamente distanti ma che possiedono inattese relazioni culturali che li uniscono.
Anche nel Novecento, con artisti quali Modigliani, De Chirico, Brancusi e Giacometti, si assiste a un confronto silente tra l’antico, che è arte classica, ma anche Proto e Preistorica, e il moderno, fino ai giorni nostri. E a trionfare è sempre il bello che è inteso come armonia assoluta delle forme. Un’eco, viene spiegato ancora nelle linee guida, che ha il significato di attenzione a una radice che viene assimilata con modalità spesso coerenti, altre dissonanti ma sempre capaci di generare un grande fascino.