HalliGalli Quartet ieri a Stresa Festival. Stasera Matteo Mancuso, venerdì “The Voices”

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HalliGalli Quartet prende spunto dallo stile swing, dal gipsy jazz e dai ritmi della tradizione afro-americana e latinoamericana per abbracciare nuovi orizzonti interpretativi in un formato che non esiste nel mercato musicale. Il gruppo è stato protagonista ieri sera di Stresa Festival sul palco acustico La Catapulta.
La voce unica e la discendenza musicale di ogni membro della band si combina e il risultato è stato un mix fresco e originale di arrangiamenti strumentali e vocali.

HalliGalli Quartet è un progetto nato durante la pandemia, grazie alla voglia di creare, innovare, fare musica e condividere cultura. Particolarità del gruppo sono senza dubbio che ogni componente è un multi-strumentista e che le loro voci contribuiscono al pari degli strumenti alla definizione di una sonorità finora non conosciuta. A completare l’unicità del gruppo gli arrangiamenti originali molto sofisticati e dinamici, nei quali il virtuosismo e l’improvvisazione, il tocco di humor e eleganza convivono con la freschezza e la naturalità.

Il nome HalliGalli si traduce con “gioiosa festa” e proprio questo carattere di ironia e essenza circense è una delle basi del quartetto che rompe forme e stereotipi.
Stresa Festival prosegue stasera con l’enfant prodige della chitarra Matteo Mancuso mentre venerdì alle 21 sempre presso La Catapulta spazio al canto a cappella con “The Voices” ovvero i sei cantanti di Accent: il loro programma comprende di tutto, da Bach, agli standard jazz, ai Beatles, dal coro classico al pop contemporaneo, sempre legati insieme dalla caratteristica lussureggiante armonia di Accent.

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