Futuro sanità Vco, proposte e posizioni. Il consiglio regionale dovrà decidere sulla rigenerazione dei due ospedali

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Collegamento con la Rappresentanza dei sindaci Asl riunita a Palazzo Beltrami a Omegna.

L’ipotesi avanzata dall’assessore Icardi che sarà sottoposta al consiglio regionale: 200 milioni di euro per la rigenerazione dei presidi di Verbania e Domodossola con 150 posti letto ciascuno. Ha spiegato: sarà il consiglio a dover decidere rispetto alla delibera, qualora dovesse essere bocciata si tornerà all’ospedale unico.

190 milioni di euro dallo Stato a fondo perduto. Cofinanziamento regionale del 5%. Cirio ha evidenziato: “Si tratta di risorse certe”.

Il direttore generale Asl Vco Serpieri ha spiegato: “Naturalmente eseguire i lavori su un terreno libero da fabbricati è più facile ma noi siamo abituati a intervenire su strutture che devono assicurare continuità nei servizi. Dall’affidamento al completamento, fare i lavori per fasi è un po’ più complicato e quindi un po’ più lungo ma siccome lavoreremmo su un sito nostro non avremmo i ritardi legati alla individuazione di un altro sito, alla eventuale acquisizione o ad altri lavori cui sottoporlo”.

Si prevedono due edifici di dimensioni più elevate rispetto all’attuale ma senza ulteriore consumo di suolo. Si tratta di demolire e ricostruire l’esistente.

Morandi ha evidenziato: “Apprezzo il lavoro fatto ma non lo condivido. Sappiamo tutti che la soluzione migliore sarebbe un’altra, stoppata dall’imcapacita’ di individuare un sito condiviso”.

Marchionini: “Pensavo che la salute non fosse solo una questione di mura. Non c’è una parola sul mantenimento dei due DEA. Non c’è una parola sull’organizzazione ospedaliera. Con la carenza di personale come andiamo avanti? Cosa ci sarà a Domodossola e a Verbania? Visto che siamo a inizio iter, quale sarà? Altrimenti tutto continua a essere spostato in avanti. Servono le tempistiche. Prendo per buona l’apertura sulla decisione ultima del consiglio regionale”. Ha concluso: “Temo ci stiate infilando in un binario morto perché è prossima la fine della legislatura”. Quesiti condivisi dal sindaco Pizzi.

La risposta di Cirio: “La giunta dice che il Covid ha cambiato il mondo e così le risposte che la sanità deve dare ai territori. Ho chiesto alla direzione Asl se la soluzione fosse tecnicamente possibile. C’è una proposta di delibera. Il consiglio deve di nuovo fare una scelta alla luce della prospettiva nuova. Con il DEA nel caso potremo chiedere una deroga anche pagandola con i 15 milioni di euro risparmiati dai fondi INAIL. Il problema del personale non è del Vco ma ovunque, ci sarebbe anche col nuovo ospedale. C’è il problema dei gettonati perché nelle aree periferiche i medici non ci vogliono andare. La questione va risolta a livello nazionale”.

Per la parte tecnica la Regione ha portato ad esempio la paventata chiusura del punto nascite e poi il mantenimento dello stesso alla luce della specificità del territorio. È stato evidenziato: “È possibile avere delle deroghe motivate come già abbiamo sul territorio”.

Sulla parte della progettualità, Serpieri ha spiegato che è in atto una convenzione della Regione con il Politecnico di Torino per un supporto alla eventuale fase successiva. Nel passaggio poi verso la messa a bando una serie di scelte sulla parte contenutistica. A partire da una grande flessibilità d’uso.

Marchionini: “Non paragoniamo punto nascita e DEA. Chiedo risposte rispettose dell’intelligenza. Alle mie domande nessuna risposta, nessuna indicazione su tempi e contenuti. Questo è il progetto che presentate al consiglio regionale o solo a noi che contiamo quello che contiamo? “.

Quaretta: “Una sorta di indiretta sponsorizzazione per la rigenerazione dei due ospedali. Mi preoccupa però il sistema sanitario locale nel suo complesso. In questo scenario non gli state dando una prospettiva. Uno scenario di una decina di anni per la rigenerazione. Ma noi non li abbiamo 10 anni perché si aggiungono a 20 anni di attesa di rigenerazione. Perché non state a sentire i medici, chi sta in trincea, gli operatori sanitari che da tempo vi chiedono un nuovo ospedale? Siamo in una situazione drammatica e non abbiamo 10 anni di tempo, pensiamo solo alle liste d’attesa”.

Archetti: “Se non sbaglio l’ospedale unico aveva 360 posti letto rispetto agli attuali 300. Evidenzio anche la bassa natalità e l’indice di invecchiamento del nostro territorio, frastagliato e fragile. Resto convinto che la scelta unitaria sia la migliore, sulla collocazione lascio la palla alla Regione Piemonte. Da anni questo territorio sta chiedendo una soluzione a lungo respiro. Abbiamo anche la criticità della vicinanza con la Svizzera che attrae il nostro personale. Tema fondamentale che si sta perdendo pure quello degli ospedali di comunità per i nostri anziani”.

Cirio: “Noi l’attenzione per il VCO l’abbiamo dimostrata, quando siamo arrivati abbiamo trovato 25 milioni di euro di debiti, li abbiamo pagati tutti. Lo abbiamo dimostrato con i fatti. Abbiamo stabilizzato il COQ di Omegna. Abbiamo ereditato la scelta di un ospedale che in 8 anni potevate far partire. Dopo il Covid gli scenari sono cambiati. 31 sindaci e 3 mila firme mi chiedono i due ospedali”.

Marchionini a Cirio: “Perché prendete in considerazione solo quello che vi è comodo? Leggeteci il passaggio in cui si documenta tecnicamente che la scelta migliore è quella dei due ospedali! Rivedicate la scelta politica ma non fatela passare come scelta tecnica”.

Acceso il confronto tra il sindaco verbanese e il Governatore Cirio.

Il presidente del Piemonte ha aggiunto: “Nessuno studio dice quello che è meglio e gli studi sono pubblici. A fronte dello scenario cambiato lo sottoponiamo al consiglio regionale con una delibera aperta. Questa riunione non esaurisce il dibattito”.

Morandi: “Preoccupazione che possiate prendere una strada che ipoteca i prossimi 10, 15 anni e che noi riteniamo sbagliata”.

Pizzi: “Ho ascoltato senza pregiudizi. Sono arrivato che il San Biagio doveva chiudere e ora ci spendono 100 milioni di euro. Ma chiedo: i 200 milioni di euro potrebbero essere usati per un ospedale nuovo? Si. Con circa 150 milioni di euro potremmo farlo, con 300 posti. La spesa governativa per la sanità sarà in discesa. Risparmieremmo 50 milioni. Ma al di là delle deroghe DEA quello che noi non abbiamo sentito è cosa ci va in questi ospedali. Per un DEA la normativa prevede una serie di requisiti. Significa avere due doppioni, due ospedali veri e non due mezzi ospedali come quelli prospettati. Personale compreso. Dove lo troviamo? E poi c’è il problema della tempistica. Con le difficoltà logistiche di lavorare in quelle aree. Non ci credo che si possa fare in 6 anni. Infine presidente Cirio non prendiamoci in giro: il suo consiglio voterà quello che deve votare”.

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