Furti e truffe agli anziani: dieci misure cautelari eseguite dai Carabinieri di Arona

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Dieci misure cautelari, di cui tre agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, sette con l’obbligo di dimora, divieto di uscita notturna e relativa presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e due con il divieto di dimora, diciannove gli indagati complessivi. Sono questi i numeri dell’operazione “Ibiza” dei Carabinieri di Arona con la collaborazione delle Stazioni di Gozzano e Castelletto Sopra Ticino e di altri reparti territoriali del Piemonte, della Liguria e della Lombardia. I primi provvedimenti restrittivi risalgono ad aprile, ieri la conclusione.

L’indagine è partita da denunce di furti in abitazione e truffe ai danni di anziani nel novarese. Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e pedinamento, i carabinieri hanno smantellato una banda di persone di etnia “Sinti”, che operava in modo organizzato, scegliendo le case da saccheggiare, valutando gli spostamenti, che avvenivano con diverse auto, acquistate dagli associati o talvolta intestate a “prestanome”, sulle quali applicavano targhe clonate, da sovrapporre alla targa originale, molto potenti, con modifiche alla centralina che consentivano un aumento dei cavalli, potenza in grado di assicurare agli indagati l’eventuale fuga nel caso in cui venivano scoperti.

Nella misura restrittiva, agli indagati oltre il reato associativo sono contestati 20 furti in abitazione – consumati e tentati, che avrebbero portato ad un bottino di circa 300 mila euro in parte recuperato nel corso indagini. I carabinieri colgono l’occasione per ricordare ancora la cittadinanza a segnalare immediatamente ogni movimento o azione ritenuti sospetti, non aprire mai la porta a sconosciuti e non cedere a richieste di soldi o gioielli per telefono.

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