Frontalieri minacciano mobilitazioni se non verrà tolta la tassa sulla salute

Condividi articolo:

La notizia è trapelata ieri nel corso della riunione del tavolo provinciale sul frontalierato convocato lunedì pomeriggio al Tecnoparco. A coordinare i lavori il presidente Alessandro Lana. Presenti delegazioni di sindacalisti italiani e svizzeri oltre ai consiglieri provinciali ed esponenti politici Stefano Costa in rappresentanza del senatore Enrico Borghi e Enrico Montani in sostituzione di Alberto Gusmeroli. Da Torino in collegamento anche il leghista Alberto Preioni. Al tavolo presente anche il portavoce dei frontalieri Antonio Locatelli con il sindaco di Re, Massimo Patritti.
Il confronto è servito alle parti per sottolineare una volta di più l’importanza del frontalierato per l’economia locale. Da qui la decisione di un pressing diretto dell’amministrazione provinciale sull’esecutivo Meloni. Azione che si raccorderà con il lavoro dei parlamentari locali. Prima azione concreta sarà la creazione di una tavolo ristretto Provincia – Sindacati e poi la stesura di un documento da sottoporre all’attenzione del governo centrale per chiedere la cancellazione del nuovo tributo.
Antonio Locatelli in rappresentanza del mondo del frontalierato locale ha spiegato : “Abbiamo ribadito una volta di più che non saranno i soldi prelevati dalle tasche dei lavoratori frontalieri a risollevare le sorti della sanità piemontese. Ho ricordato a tutti come gli stessi lavoratori già contribuiscano a livello fiscale con i ristorni. Tasse pagate in Svizzera e che Berna, ogni anno gira a Roma quindi alle casse dei comuni italiani ” .
L’idea di una mobilitazione, fatto senza precedenti per la categoria dei frontalieri, è arrivata dal sindacato Unia. Gli altri rappresentanti sindacali hanno ribadito come la notizia della tassa sulla salute sia stata per tutti un fulmine a ciel sereno che non ha avuto discussioni preventive a nessun livello.

Articoli correlati