Frontalieri : il consiglio sindacale interregionale Ticino Piemonte Lombardia chiede al governo un tavolo interministeriale

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Un tavolo urgente a livello interministeriale per discutere nel merito i problemi che attanagliano la categoria dei frontalieri. E’ quanto chiede il consiglio sindacale interregionale al governo Meloni. Al centro della discussione ancora una volta la tassa sulla salute che i “vecchi” frontalieri sono chiamati a versare a partire dal primo gennaio di quest’anno. Nel corso dell’ultima riunione, servita all’organismo sindacale per rinnovare i suoi vertici, i rappresentanti dei frontalieri hanno bollato il balzello come “iniquo e di dubbia costituzionalità”.
I sindacalisti hanno anche rimarcato come il tema sia oggetto di attenzione anche sul fronte svizzero. Il Governo di Berna ha già annunciato che è sua intenzione compiere tutti gli approfondimenti sul caso. Ai governi regionali di Piemonte e Lombardia ( fruitori ultimi del contributo sanitario) il consiglio sindacale interregionale chiede un’audizione.
Ma il tema fiscale non è l’unico che il consiglio sindacale intende discutere con il governo italiano ”Chiediamo di fornire chiarimenti urgenti – dicono – circa quali siano i comuni validi per definire la platea dei vecchi frontalieri” . In base al nuovo Accordo fiscale i vecchi frontalieri sono quelli che hanno lavorato in Ticino/Grigioni e Vallese tra il 31 dicembre 2018 e 17 luglio 2023 con rientro giornaliero a casa e residenza in qualsiasi comune italiano posto entro i 20 chilometri dal confine. “Abbiamo invece saputo – aggiungono dal Csir – che i tre Cantoni svizzeri di confine vorrebbero riconoscere come “vecchi frontalieri” solo quelli che tra dicembre 2018 e luglio 2023 vivevano in un comune indicato nelle vecchie liste redatte nel 1974 dai tre cantoni ma giuridicamente mai avallate dall’Italia “.
Il 24 febbraio alle 15 il Consiglio sindacale interregionale si riunirà a Ponte Tresa in provincia di Varese. L’assemblea è aperta.

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