Dopo la tassa sulla salute, un nuovo caso impensierisce il mondo del frontalierato : la revisione del loro status lavorativo. Una notizia che, se confermata, avrebbe ripercussioni sul piano fiscale. L’allarme arriva da Roma ed è stato raccolto e rilanciato dal portavoce dei frontalieri ossolani : Antonio Locatelli. Il vigezzino ha subito investito della questione il mondo politico locale. Il primo ad aver risposto all’appello è il senatore di Italia Viva Enrico Borghi :”E’ l’ennesimo pasticcio del Governo ai danni del frontalieriato, che assicura la tenuta delle economie di confine ormai da anni. Non pago delle misure vessatorie introdotte recentemente ai danni dei frontalieri (si pensi al limite del 25% al telelavoro e, soprattutto la cosiddetta “tassa sulla salute”) il governo ha nascosto tra le pieghe di un collegato alla riforma fiscale, la previsione dell’ abolizione, dal punto di vista fiscale, del concetto di frontalierato con l’istituzione della cosiddetta “frazione di giorno”, un meccanismo che, in prospettiva, potrebbe essere dirompente”.
Il capogruppo di Italia Viva-Il Centro-Renew Europe aggiunge: ” Se vogliamo evitare di distruggere un intero comparto, bisogna rapidamente modificare il testo del decreto legislativo del governo, prevedendo espressamente che l’introduzione di un frazionamento giornaliero della riforma fiscale, che rischia di penalizzare fiscalmente i lavoratori frontalieri, non si applica nei confronti dei soggetti oggetto di accordo internazionale tra Italia e Svizzera. Faremo tutte le iniziative parlamentari utili in tal senso, e facendo pressioni dall’ opposizione per far cambiare questa ulteriore norma penalizzante verso i nostri lavoratori”.
Frontalieri. Borghi: “Nuovo pasticcio del Governo”
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