Folla commossa a Domodossola per l’ultimo saluto a Pierantonio Ragozza

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Oggi pomeriggio a Domodossola il cielo plumbeo e carico di pioggia ha pianto la scomparsa di Pierantonio Ragozza. In Collegiata per l’ultimo saluto al preside del liceo Spezia stroncato giovedì sera da un malore c’erano gli studenti di oggi e quelli di ieri. La chiesa si è rivelata troppo piccola e così una molte persone sono rimaste sul piazzale. All’interno, disposti attorno alla bara decine di gagliardetti delle varie associazioni a cui Pierantonio Ragozza era legato. Molti erano listati a lutto. C’erano rappresentanze gli alpini, c’era la Fanfara delle Penne nere, le crocerossine, l’Anpi, la Casa delle Resistenza solo per citare alcune delle associazioni arrivate da tutta la provincia per rendergli omaggio. L’omelia è stata affidata a padre Giancarlo Julita, Rettore del Santuario di Re, un amico di famiglia. Le parole del sacerdote hanno fotografato la vita di Ragozza. Uomo di fede ma soprattutto giovane studente universitario che nel 1983 si recò dal parroco di Premosello ( padre Julita) per donagli il libro dal titolo “Aria di casa nostra”. Un’amicizia che lunga decenni che solo la morte ha interrotto. Ma proprio l’amico sacerdote ha esortato la famiglia e quanti hanno conosciuto “Piero” in vita a considerarsi fortunati. “Qualche volta mi è capitato di segnalargli situazioni di ragazzi con qualche problema. La risposta era sempre la stessa. Ho già visto” ha raccontato sottolineando così l’animo buono.
La figura del preside Ragozza è stata descritta anche nel ricordo commosso dei suoi più stretti collaboratori : Michela Tantardini e Gabriele Taddei. “Non ti dimenticheremo” la loro promessa.
Con Signore delle Cime la Fanfara si è congedata dall’alpino Ragozza. Prima gli hanno tributato gli onori gli alpini, i finanzieri dell’Anfi e la Cri. Il ricordo della figura di Pierantonio Ragozza è stato seguito dalla recitazione delle rispettive preghiere.
La pioggia non ha dato tregua neppure nel momento del saluto sul piazzale della chiesa. Il note del silenzio sono risuonate nelle vie strette del centro storico

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