Finale dell’inseguimento maschile al Sir Chris Hoy Velodrome di Glasgow, in questi discussi supermondiali che mettono in concomitanza la pista col mondiale su strada dei prof, rubando protagonisti dall’una e dall’altra parte; Pippo Ganna contro Dan Bigham, amici e compagni di squadra che nelle qualificazioni sono stati largamente i migliori: Pippo parte piano, passaggio dei 3.750 metri dei 4000 da compiere ed il cronometro parla di 1 secondo e 29 millesimi di vantaggio per il britannico, ingegnere della Ineos Grenadier che pare prossimo a vestire l’iride. Ma non è fatta, non se sei in gara contro un extraterrestre come Ganna che negli ultimi due giri e mezzo giri di pista cambia passo, colma il vantaggio, recupera un secondo nell’ultimo giro e va a vincere il suo sesto titolo mondiale della specialità con soli 54 millesimi su Bigham; tempo 4:01.976.
Gli ultimi giri del vignonese, un sunto di classe, potenza ed eleganza uniti ad una rabbia agonista, sono stati davvero qualcosa di impressionante: dopo l’argento con il quartetto ecco l’ennesima medaglia nella specialità per Ganna che nelle ultime otto stagione in questo esercizio, che per qualche fesserie pensata dai vertici del ciclismo, detto così perché in certi contesti non si possono utilizzare parole più dirette, si è preso sei maglie iridate, un argento ed un bronzo, salendo comunque sempre sul podio.
Ora tempo di pensare alla cronometro su strada di venerdì; 41 km con partenza ed arrivo as Stirling, non così pianeggianti e con arrivo al termne degli ultimi 1000 metri in ascesa. Ovvio cercare il terzo iride contro il tempo ma facile non sarà contro gente come Van Aert, Evenepoel, Kung, Foss, Pogacar e non solo.
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