Eccidio degli Ebrei sul lago Maggiore, Verbania ricorda la famiglia Ovazza

Il ricordo dell’eccidio degli ebrei sul lago Maggiore tra settembre e ottobre del 1943, il primo in Italia, unisce i Comuni del Verbano. Dopo l’inaugurazione di totem informativi a Baveno e Stresa, oggi in via Fratelli Cervi, un tempo sede di una scuola elementare, poi del comando dei i nazisti, oggi di alcuni uffici comunali di Verbania, è stato installato un pannello che ricorda la famiglia Ovazza. Alla cerimonia presenti alcune classi delle medie “Quasimodo”.
Gli Ovazza, padre, madre e due figli, provenienti da Torino, si erano rifugiati a Gressoney e stavano cercando di passare in Svizzera. Per questo il figlio Riccardo, ventenne, era arrivato in Ossola, per superare il confine. I nazisti lo arrestarono e poi andarono a convocare Ettore, dopo essere riusciti a risalire al loro indirizzo a Gressoney. Ettore, banchiere e fascista della prima ora, con la moglie Nella e la figlia quindicenne Elena, si recarono a Intra. Furono tutti uccisi. I loro corpi furono bruciati nella caldaia della scuola.
E’ stata la prima famiglia di ebrei italiani “passata per il camino”, anticipazione drammatica del destino che accomunerà milioni di persone.
“Crediamo che sia importante questo progetto – commenta l’assessore all’Istruzione Riccardo Brezza – perché restituisce memoria a una vicenda drammatica quale è stata la strage degli ebrei sul lago Maggiore. Ringraziamo tutti gli enti coinvolti che hanno permesso una positiva sinergia tra i territori del Verbano e del novarese, nel segno della memoria e dell’impegno affinché non venga meno un patrimonio collettivo di memoria legato ai fatti del secondo conflitto mondiale sul nostro territorio, che permetterà di non dimenticare gli atroci crimini commessi dai nazifascisti”.