Stamani Dormelletto ha celebrato i tre partigiani uccisi dai nazifascisti il 26 aprile del 1945, il giorno dopo la Liberazione. Il primo Alberto Ramelli di Sesto Calende venne ucciso alle Tre Strade, a confine con Castelletto Ticino, Aveva 22 anni, la compagna aspettava un figlio. Prima di essere fucilato volle confessare ad un sacerdote, don Luigi Madonini, che quel figlio che la compagna portava in grembo era il suo. Gli altri due, entrambi di Arona, Riccardo Imovilli e Camillo Donetti, all’altezza dell’ingresso di Villa Tesio abbatterono degli alberi e li posero per traverso sulla statale del Sempione per rallentare il passaggio della colonna Stamm che scendeva da Baveno e chiedere la liberazione dei prigionieri. I tedeschi li videro armati e li fucilarono sul posto. Un cippo li ricorda; alla cerimonia presenti le autorità e i due vice sindaci di Sesto e Dormelletto, rispettivamente Edoardo Favaron e Andrea Vassura. Camillo Donetti era molto conosciuto per essere l’inventore del “Camillino”, due biscotti con dentro il gelato con impresso sui lati la figura di un personaggio dei fumetti. La Motta acquisì il diritto alla produzione su scala internazionale, da lì il gelato divenne famoso tra gli anni Sessanta e Ottanta, venne distribuito ovunque, prima con il nome “Camillino” e poi “Mottarello”.