Intensa e ricca di spiritualità la santa messa in onore dei Santi Patroni celebrata ieri sera a Domodossola da don Vincenzo Barone. La chiesa collegiata si è presentata all’appuntamento gremita in ogni posto.
Nelle prime fila molte le autorità. Fra queste spiccavano il sindaco Lucio Pizzi, il Prefetto Michele Formiglio e il Questore Luigi Nappi.
Con l’arciprete domese a concelebrare don Giuseppe Ottina, don Giacomo Bovio e don Gabriele Romagnoli ( quest’ultimo applaudito a fine messa per i suoi 50anni di sacerdozio ).
Nell’omelia don Vincenzo si è soffermato sul significato profondo della festa patronale
Anche quest’anno la celebrazione eucaristica si è conclusa con il tradizionale scambio di doni tra il sindaco e il parroco.
Don Vincenzo ha donato al primo cittadino un orologio da muro accompagnato da un messaggio : “ La più grossa dimostrazione d’amore è il tempo dedicato, il resto sono parole”.
Pizzi che ironicamente ha vestito i panni di Peppone ha ricambiato con il libro su Palazzo Silva e un cesto di prodotti tipici.
Don Vincenzo ha consegnato anche alcune targhe a collaboratori vicini alla Parrocchia: Vincenzo Bottone. Elia Borgnis, Franco Giardina, Rita Barcella, Franco Villa, Rita Corsi e Sergio Avignano.
Al termine della Santa messa la processione per le vie della città. Le statue dei Santi com’è tradizione sono state portate in spalla dagli alpini. Un corteo lungo che ha registrato pure la partecipazione di 120 donne in costume arrivate da tutta l’Ossola.
Le statue dei santi Gervaso e Protaso hanno attraversato il centro storico prima di guadagnare la rinnovata via Rosmini sino arrivare nella piazza del Municipio. Qui il parroco ha impartito la benedizione alla città. La processione è terminata con il ritorno dei “santini” in chiesa.