Devero. Tar blocca lavori lungo il sentiero Grande Est

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Il Tar ha accolto le istanze di Comitato Tutela Devero, Mountain Wildernesss, Federazione Italina Pro Natura Bloccati e ha disposto il blocco dei lavori di sistemazione del sentiero escursionistico del Grande Est all’alpe Devero. “Sono state riconosciute le ragioni dell’ambiente” il commento soddisfatto dei ricorrenti al Tar.
Il progetto porta la firma delle Aree protette dell’Ossola. Il parco ha chiesto ed ottenuto dal Gal fondi per 150 mila euro per finanziare le opere. “I lavori non snaturano l’ambiente ma rendono più sicuro un tracciato esistente da dieci anni e che tanti escursionisti e ciclisti in sella alle mountain bike annualmente percorrono “ la spiegazione che dà Vittoria Riboni, presidente dell’ente. Per questo motivo le Aree Protette valuteranno nelle prossime ore se ricorre al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar.
Intanto venerdì il cantiere è stato smobilitato. Il progetto è stato realizzato a metà. I lavori sono partiti a inizio settembre e avrebbero dovuto concludersi a fine mese. E’ stata sistemata la parte più meridionale del tracciato ovvero da Sangiatto sino all’area della Torbiera. Zona quest’ultima dove l’esperto faunistico del Parco aveva richiesto la creazione di una passerella per scongiurare danni proprio alla torbiera.
“Tutto questo causerà una grave danno alle nostre casse. Il rischio di perdere il finanziamento concesso da Gal è concreto valutato che il Tar entrerà nel merito della questione sono nella primavera del 2024. Avendo partecipato ad un bando e non essendo in grado di rispettare i tempi è facile intuire in quale situazione ci troviamo” le parole di Vittoria Riboni.
Chi si ritiene soddisfatto sono invece le associazioni Comitato Tutela Devero, Mountain Wilderness, Federazione Italiana Pro Natura e Cai nazionale.”Parco, Regione Piemonte, Comune di Baceno soccombono in tribunale. Ci interroghiamo sull’adeguatezza degli amministratori e dei responsabili e sul danno economico e culturale per la comunità quando gli amministratori intraprendono opere che esulano dalla destinazione del territorio tutelato” il commento degli ambientalisti.

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